Torna in auge la truffa del finto familiare in carcere. Un numero considerevole di casi è stato denunciato nel palermitano, esattamente nella zona di Caccamo. Diversi anziani avrebbero segnalato ai carabinieri i vari tentativi.
Il sistema già ben oleato
Il sistema sempre lo stesso. Chi si rivolge alle vittime cercando di portare avanti la truffa finge di avere un familiare in carcere che necessita di essere liberato dietro pagamento di una cauzione. Vengono quindi chieste somme di denaro e gioielli. Ai militari sono state presentate già diverse denunce.
L’allarme del sindaco: “Non fidarsi di sconosciuti”
Il sindaco Franco Fiore lancia l’allarme. “Abbiamo appreso della truffa in atto ad opera di un gruppo malfattori – dice il sindaco -. Chiedo a tutti i concittadini di non fidarsi di persone sconosciute, di non cedere a richieste di denaro o di oggetti preziosi, anzi di segnalare tempestivamente queste persone ai carabinieri”.
La truffa scoperta a Godrano
Intanto in queste ore la guardia di finanza scopre nel Palermitano una truffa sulle assicurazioni Rcauto. A realizzarle un broker, oltretutto abusivo perché operava senza alcun titolo. In pratica modificava dei documenti cambiando le date su pregressi contratti assicurativi. Poi convinceva le vittime grazie a dei vantaggiosissimi prezzi. Ma la truffa è stata scoperta dopo che molte delle vittime si sono viste sequestrare le auto perché per l’appunto non coperte. I finanzieri del comando provinciale Palermo hanno scoperto a Godrano, nel Palermitano, un fasullo broker nel campo delle assicurazioni. Avrebbe rilasciato circa 1.850 contratti di assicurazione verosimilmente falsi. I finanzieri della compagnia di Bagheria si sono messi in moto dopo diverse denunce di presunti truffati a cui era stata sequestrata l’automobile perché privi di copertura assicurativa.
Il sistema utilizzato
L’assicuratore attraverso un metodo artigianale ma ingegnoso avrebbe modificato i riferimenti temporali presenti sui documenti assicurativi. In pratica ha cancellato con del bianchetto la data di scadenza. Il documento così ottenuto veniva poi scannerizzato e modificato al computer attraverso un programma di alterazione digitale. In questo modo numerosi clienti dell’agenzia venivano attratti dai prezzi molto vantaggiosi offerti dal broker. Pur pagando dei contratti assicurativi di durata annuale per i propri veicoli. In realtà avrebbero ottenuto solamente delle polizze con copertura semestrale. O, nel peggiore dei casi, i loro veicoli non sarebbero stati assicurati affatto.
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