Sono oltre 200 le persone segnalate alla Procura di Palermo dopo il caos ai seggi di ieri nel capoluogo siciliano, con decine di sezioni rimaste chiuse per ore perché presidenti e scrutatori non si sono presentati.

La Procura di Palermo ha aperto una inchiesta

I magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, hanno aperto una inchiesta per accertare la legittimità o meno delle rinunce agli incarichi, molte delle quali sarebbero arrivate a poche ore dal voto.

I reati ipotizzati

I reati ipotizzati sono l’interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di atti d’ufficio e la violazione di una legge elettorale del 1960.

Le indagini delegate alla Digos

La coincidenza del voto per le comunali con quello per il referendum determina la necessità per gli inquirenti di comprendere anche quale sia la norma applicabile. Le indagini sono state delegate alla Digos della Questura, guidata da Giovanni Pampillonia, che, indipendentemente dalle segnalazioni mandate dal Comune alla Procura, si era mossa, coordinata dai pm, dopo le decine di notizie di problemi ai seggi.

Tanti forfait all’ultimo minuto

Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finiti i presidenti e gli scrutatori nominati in prima battuta, ma anche i sostituti entrati in gioco dopo le rinunce e che, a loro volta, hanno dato forfait all’ultimo minuto pur avendo ricevuto la comunicazione della designazione giorni fa.

Analizzare la documentazione prodotta dai segnalati

La Digos dovrà sentire gli oltre 200 segnalati e analizzare la documentazione da loro eventualmente prodotta con la rinuncia, per accertane la regolarità. Si dovrà anche capire se alcune rinunce siano state inviate per tempo, ma non siano pervenute al Comune per i disguidi al sistema informatico determinati dall’attacco hacker dei giorni scorsi.

La posizione del Comune di Palermo

In pieno caos ai seggi, ieri mattina, alle 10:38 il Comune di Palermo, tramite una nota, ha informato che “in relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l’amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale”.

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