Il Gip di Palermo nel suo ordine di arresto nei confronti di Salvatore Ferrigno per voto di scambio parla di “motivi urgenti” che hanno condotto all’operazione. Si fa riferimento a “ineluttabile e urgente intervento di natura cautelare per scongiurare il pericolo che il diritto-dovere del voto sia definitivamente trasfigurato in merce di scambio assoggettata al condizionamento e all’intimidazione del potere mafioso”. Ferrigno è stato arrestato questa mattina, era candidato nei Popolari Autonomisti alla prossime regionali nella coalizione che sostiene l’aspirante governatore Renato Schifani.

“Violazione del metodo democratico”

Ferrigno è indagato, insieme al boss Giuseppe Lo Duca e all’ex assessore Piera Lo Iacono, di scambio elettorale politico-mafioso. In pratica secondo l’accusa avrebbe promesso soldi in cambio di voti. “Ne deriverebbe – ha aggiunto il magistrato nell’ordinanza – la conseguente grave violazione del principio e del metodo democratico del quale il libero e incondizionato esercizio del voto costituisce il caposaldo”.

Il sindaco di Carini amareggiato

Anche il sindaco di Carini, Giovì Monteleone, esterna amarezza: “Da sindaco sono rassicurato dal fatto che l’attenzione verso il nostro territorio da parte delle forze dell’ordine sia sempre alta, ma dall’altra resta l’amarezza per la consapevolezza che seppure in modo sempre più marginale le collusioni politico mafiose sono ancora presenti.  Faccio appello a tutte le forze sane di Carini, le organizzazioni sociali, religiose, laiche, sportive, ai tanti imprenditori onesti e capaci raccolti nell’area industriale e nelle nuove Zes, alle scuole alle famiglie affinché sia sempre più diffusa la cultura antimafiosa tra i ragazzi”.

La speranza

“Spiace – aggiunge il primo cittadino – leggere di un Carinese coinvolto ancora una volta in indagini di questo tipo, specie se candidato alle elezioni e a maggior ragione perché Ferrigno ha anche ricoperto la carica di deputato alla Camera nella circoscrizione Estero nel 2006. Spero che le elezioni proseguano regolarmente senza influenze di sorta che non siano esclusivamente quelle della sana e corretta partecipazione democratica e dell’espressione del voto libero e convinto degli elettori”.

Raffaele Lombardo sull’arresto di Ferrigno di Loiacono

“E’ con stupore e disappunto che si apprende, a pochi giorni dalle elezioni, della notizia dell’arresto del sig. Ferrigno, candidato nella lista Popolari e Autonomisti. Voglio precisare che il signor Ferrigno come la sig.ra Loiacono non sono né iscritti né militanti del Mpa, del quale sono il fondatore. Conosco superficialmente il politico che è stato candidato in quanto sostenuto da esponenti della sua area territoriale di riferimento. Non posso che esprimere biasimo per i comportamenti al medesimo attribuiti dall’Autorità Giudiziaria, dei quali ho appreso attraverso gli organi di stampa, che, ove accertati nelle competenti sedi giudiziarie, sono da ritenersi gravissimi ed inaccettabili.

La mafia ha devastato la nostra Terra e privato di un futuro dignitoso milioni di persone. I politici che ne richiedono l’appoggio o il sostegno elettorale, qualunque sia la loro area di appartenenza, devono essere allontanati dalla competizione, prima che ne possano compromettere l’esito. Al di là delle responsabilità personali, che saranno valutate dai Giudici, vi è la responsabilità di tutti noi, politici ed elettori, di tenere lontane dalle Istituzioni, che ci governeranno nei prossimi anni, mafia e malaffare” così il fondatore del Mpa ed ex presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, sulla notizia dell’arresto di Salvatore Ferrigno.

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