Per il suo coraggio nella lotta al mattone selvaggio il sindaco di Carini, Giovì Monteleone, è stato premiato ieri sera a “FestAmbiente” di Legambiente. Alla presenza di don Luigi Ciotti, leader dell’associazione Libera contro le mafie, il primo cittadino ha avuto conferita una targa per il suo grande impegno. L’ha ritirata personalmente a Ripescia, nel parco nazionale della Maremma in Toscana. A lui è andato per l’esattezza il premio nazionale “Legalità ed Ambiente”.

L’attività

Sin dal suo insediamento, in questi 7 anni alla guida del Comune, sono stati quasi del tutto liberati gli oltre 5 chilometri di costa per un totale di più di 300 case demolite perché costruite abusivamente entro i 150 metri dalla costa. Il mare è tornato visibile, sono stati eliminati tutti gli scarichi fognari, anche l’acqua è tornata pulita certificata da diversi sopralluoghi e analisi della stessa Legambiente e dell’Arpa, la sabbia comincia a rimpolpare la battigia. Un impegno che non è per nulla così scontato se si pensa che in questo tema sono pochissimi in Sicilia gli amministratori che hanno agito e spesso è dovuta d’imperio intervenire la Procura per sollecitare gli abbattimenti.

“C’è ancora da fare”

“Ringrazio Legambiente e l’associazione Libera – ha detto il primo cittadino – per il riconoscimento che va a tutta la cittadinanza Carinese. A chi ci crede, a chi è convinto che questa sia la giusta strada. Voglio condividere questo premio con la mia giunta, il consiglio comunale e con gli uffici comunali dell’abusivismo, del patrimonio, dei lavori pubblici, del servizio legale e con il comando di polizia municipale che hanno fatto sì che con il loro lavoro, specializzatosi negli anni in questo settore, hanno reso possibile che procedure complesse raggiungessero questo risultato positivo. Certamente c’è ancora tanto da fare ma questo premio ci aiuta ad andare avanti con passione e tenacia”.

Le analisi delle acque del mare

Proprio recentemente Monteleone ha anche pubblicato le analisi delle acque del mare sulla costa. Il mare lungo i 5 chilometri di costa sarebbe adesso ufficialmente fruibile. Bisognerà adesso lavorare sul piano burocratico per chiedere la revoca della “storica” ordinanza di non balneabilità. Ad accertare la salubrità delle acque sono stati i principali organi preposti a questo tipo di controlli, vale a dire l’Asp di Palermo e il ministero della Salute. Ci sono poi i prelievi eseguiti da Goletta Verde di Legambiente che hanno confermato la qualità delle acque.

Cosa è stato fatto

A questo risultato si è arrivati con tre interventi mirati: la demolizione di centinaia di immobili sulla fascia costiera che scaricavano in improvvisati pozzi neri ricavati nella sabbia o direttamente sul mare; la graduale e definitiva eliminazione degli scarichi fognari sulla costa in zona Milioti, Predicatore, via Mattarella e cantiere Nautimar; ed ancora la riparazione, la riattivazione e la manutenzione specializzata e il costante monitoraggio del funzionamento degli impianti di sollevamento delle acque fognarie e dell’impianto di depurazione Ciachea da parte dell’ente gestore Amap.

Articoli correlati