“Le politiche energetiche adottate dall’UE sino a oggi, figlie di scelte ideologiche distanti anni luce dalla realtà, stanno facendo emergere tutti i loro limiti alimentando la crisi energetica e il conseguente rincaro delle bollette“. Lo sostiene Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana e componente della Commissione ENVI (Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare).

In Italia installato 1 gigawatt di energie rinnovabili

Quello del caro bollette è un fenomeno prevedibile che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese con gravi ripercussioni sulle economie nazionali e sui livelli occupazionali. Secondo l’europarlamentare siciliana, fissare l’obiettivo della de-carbonizzazione puntando su energie rinnovabili quali l’eolico e il fotovoltaico, per definizione non programmabili, significa non aver tenuto nella dovuta considerazione i contesti normativi e ambientali degli Stati membri. “In Italia – evidenzia la Tardino -, secondo dati forniti dal gestore della rete elettrica nazionale Terna, nel 2021 è stato installato un solo gigawatt di energie rinnovabili, a fronte di richieste di autorizzazione formalizzate per impianti eolici e solari sulla terraferma pari a 130 gw e 22,7 gw per pale eoliche da situare in mare”.

Mancano all’appello 80 gw di energie rinnovabili

Per centrare l’obiettivo europeo della transizione energetica, l’Italia dovrebbe installare ulteriori 80 gw di energie rinnovabili entro l’anno 2030. “Un’impresa resa ardua, per non dire impossibile, non soltanto dalle lungaggini burocratiche, ma soprattutto dalla difficoltà a individuare aree disponibili in sintonia con le amministrazioni locali”.

Il problema della burocrazia

A fare da tappo anche il rapporto con le sovrintendenze per gli impianti collocati sui tetti nei centri storici. “Ecco perché la proposta di legge della rinsavita Commissione Ue, per l’introduzione di gas e nucleare nel percorso di transizione ecologica avviato, rappresenta una svolta tanto attesa su cui il Parlamento e il Consiglio UE devono adesso recitare un ruolo essenziale affinché si prosegua sulla giusta direzione e non vengano inseriti limitazioni e paletti che di fatto renderebbero di difficile attuazione il ricorso a tali fonti energetiche. In tal senso il Gruppo Id farà da baluardo. Ma è anche il momento che il governo Draghi, come ha sollecitato il leader della Lega Matteo Salvini, sia consequenziale, abbandonando i ‘no’ ideologici imposti da alcune forze politiche e ong, che oltre allo sviluppo energetico hanno paralizzato l’economia circolare da riciclo dei rifiuti”.

Il progetto di Legambiente

Proseguono con Piazza Armerina i monitoraggi dei consumi energetici e della qualità dell’aria delle abitazioni delle famiglie coinvolte dai Circoli siciliani di Legambiente a partecipare a Civico 5.0, la campagna nazionale di Legambiente dedicata ai temi dell’efficienza energetica e al vivere in condominio, che nell’ambito del progetto Sicilia Carbon Free di Legambiente Sicilia, da gennaio ha coinvolto circa venticinque famiglie siciliane, da Agrigento a Caltanissetta, passando per Caltagirone e che nelle prossime settimane farà tappa anche ad Enna e Pergusa.

Usare risorse in modo efficiente

“Entro il 2030 quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane per questo è importante costruire città e comunità sostenibili che usino in modo efficiente le risorse. Per questo è importante dare priorità all’efficienza energetica – dice Anita Astuto, responsabile Energia e Clima di Legambiente Sicilia, che prosegue – oltre a monitorare i consumi elettrici degli elettrodomestici più energivori per ogni famiglia, chiamate anche a rispondere ad un questionario sulle caratteristiche dell’abitazione e sulle “abitudini energetiche”, stiamo conducendo le indagini termografiche qualitative delle facciate dei condomini delle stesse famiglie, con particolare attenzione all’edilizia popolare, perché la scarsa qualità dell’involucro edilizio comporta un grande spreco di energia (dunque bollette inutilmente care) per tenere gli ambienti caldi in inverno e freschi d’estate”.

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