Contro il rincaro delle bollette si mobilitano gli amministratori locali siciliani. Proteste simboliche sono in programma in diverse città dell’Isola. Da Palermo a Catania ma anche in numerosi piccoli comuni si spegneranno le luci dei luoghi simbolo per le comunità. A Palermo l’amministrazione comunale ha deciso che spegnerà le luci dei Quattro Canti. Un segnale di protesta in seguito all’aumento vertiginoso dei costi della corrente elettrica, che porterà ad un salasso per i conti in rosso dei comuni alcuni dei quali, tra questi anche Palermo, stano combattendo per evitare il dissesto. L’aumento delle bollette sarà l’ennesima mazzata.
Adesioni in massa dei sindaci
Dopo le dichiarazioni dei sindaci, rimbalzano anche sui social le adesioni alla protesta simbolica che giovedì 10 febbraio vedrà spente, per pochi minuti, piazze e luoghi simbolici dei Comuni italiani per protestare contro il caro bolletta. Da Nord a Sud le associazioni regionali hanno raccolto l’invito del presidente Decaro che ha parlato senza mezzi termini di rischio di “tagli ai servizi essenziali” qualora il governo non intervenisse con ristori adeguati.
Servizi essenziali a rischio
“I rilevanti rincari dei costi dell’energia elettrica e del gas stanno rappresentando una reale minaccia non solo per gli equilibri, già precari, degli enti locali ma anche per quelli delle società partecipate, con particolare riferimento a quelle che gestiscono il servizio idrico integrato. Queste ultime, infatti, ove volessero operare un ‘ribaltamento’ dei costi sugli utenti, non potrebbero procedere con immediatezza dovendo intervenire su una tariffa sottoposta all’approvazione dell’Arera”. “Gli eccessivi aumenti del costo dell’energia rischiano di mettere in ginocchio i comuni che, molto presto, non saranno più in grado di assicurare i servizi essenziali ai cittadini”. Ha aggiunto Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.
A Catania Palazzo dei Chierici stasera a luci
Tra le città che aderiscono all’iniziativa c’è anche Catania. In adesione all’iniziativa dell’ANCI Sicilia, anche l’Amministrazione Comunale di Catania partecipa alla protesta simbolica, oggi, contro il rincaro delle bollette per le utenze di luce e gas, spegnendo le luci in un luogo simbolico della Città. A questo scopo, stasera, le luci dell’illuminazione esterna dello storico Palazzo dei Chierici, sede degli uffici finanziari del Comune, in piazza Duomo, rimarranno spente per mezzora.
Le città siciliane che si uniscono alla protesta simbolica
Nel frattempo, continua a crescere l’elenco dei comuni siciliani che questa sera alle 20, in segno di protesta contro i rincari dell’energia elettrica, spegneranno le luci in luoghi simbolo delle città.
Oltre a Palermo, Catania, Agrigento, Bagheria, Noto, San Salvatore di Fitalia, Capaci, Canicattini Bagni, Sortino, Caltagirone, Misterbianco, Monreale, Castellammare del Golfo e Terme Vigliatore, hanno aderito all’iniziativa altre cittadine.
Il comune di Isnello (Palermo) che spegnerà le luci nella zona di Santa Maria. Marsala (Trapani) dove verrà lasciata al buio la facciata di Palazzo VII Aprile, sede del Consiglio comunale.
Luci spente a Tremestieri Etneo (CT) nel Palazzo Comunale e nella piazza antistante. A Lipari (Messina) il Palazzo Municipale; a Gibellina (Trapani) la Stella d’ingresso al Belice.
Sempre nel Trapanese al buio anche il Castello Medievale di Pantelleria. Luci spente nella Piazza Mazzini di Tusa (ME). Così come il Monumento ai Caduti di Piazza Santa Barbara a Paternò (CT). A Belpasso (CT) verrà disattivata l’illuminazione della Chiesa Madre e di Piazza Duomo.
Inoltre, il comune di Trapani ha comunicato che oltre alla Torre di Ligny e alla Fontana del Tritone, le luci verranno spente anche nel Porticato di Piazza Mercato del pesce e nell’Abbeveratoio di via Pepoli.
Ed ancora, a Mirto (ME) verranno spente le luci in Piazza Vittorio Emanuele. Al buio il Castello di Campofelice di Roccella (PA) e Piazza Vittorio Emanuele a Niscemi (CL).
Ripercussioni sulle famiglie
Il rincaro delle bollette di energia elettrica e gas avrà sulla casa conseguenze pesanti. Lo sostiene il Sunia Sicilia che ha calcolato che “i servizi primari incideranno sul bilancio familiare per 400 euro mensili, senza contare l’aumento del costo delle quote condominiali”. Il Sunia rileva che “l’aumento dell’energia elettrica del 40%, del gas del 11,20% e del gasolio del 25% porterà nel tempo inevitabilmente anche all’aumento dei servizi comunali”. Il sindacato inquilini della Sicilia chiede dunque al governo nazionale di “attivarsi con interventi incisivi e concreti che devono andare oltre la riduzione delle bollette, in quanto il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori si è ridotto ai limiti della povertà, anzi molti sono già in povertà assoluta”.
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