Il caso delle presunte molestie all’Unipa assume altri contorni. O almeno sembra incanalarsi verso altre prospettive dopo il racconto dei fatti della prorettrice alle Pari opportunità dell’università di Palermo, Beatrice Pasciuta. “Una vicenda che, per quanto da stigmatizzare, è di portata assai differente” rispetto a quanto trapelato in questi giorni ha detto la prorettrice.

Vicenda “distorta”

La vicenda è nota ed è rimbalzata attraverso il blog dell’università di Palermo gestito dagli studenti. Una studentessa, in una lettera anonima, ha denunciato attraverso Younipa di essere finita in un “lista di studentesse dalle migliori prestazioni sessuali”. A redigerla sarebbe stato, sempre secondo il racconto della giovane, un dottorando di ricerca del dipartimento di Economia di Unipa attraverso dei gruppi WhatsApp. Il dito venne puntato perché nulla sarebbe stato fatto contro il presunto molestatore. “A me non è chiaro – scrive nella lettera aperta la docente Pasciuta – quale sia il vero scopo di tanto clamore da parte del blog. Ha riportato in maniera distorta e parziale gli avvenimenti. Non si è preoccupato, come è dovere di chi fa informazione, di verificare la correttezza di quanto riportato nella lettera anonima”.

Fatto il possibile

Al contrario la prorettrice sostiene che l’Unipa su questo caso di molestie ha avviato un’indagine, anche se mai è stata fatta direttamente a loro questa segnalazione. Secondo quanto scoperto dall’Unipa il dottorando di ricerca ha stilato una classifica di sue colleghe, in base alla bellezza fisica, pubblicata su una chat dei dottorandi per pochi minuti, prima di essere cancellata. “L’autore di questo atto insulso e idiota – afferma la prorettrice – è stato individuato e convocato dal coordinatore del dottorato, che lo ha rimproverato e severamente ammonito”. Il dottorando avrebbe chiesto scusa a tutte le colleghe di dottorato via mail nella quale ha chiesto di perdonare il suo comportamento. Il coordinatore ha quindi chiesto alle interessate se intendessero procedere con la segnalazione per il provvedimento disciplinare. Non ha però ricevuto indicazioni in tal senso ed il caso è stato chiuso.

Accuse ingiuste

Beatrice Pasciuta non ci sta rispetto alle accuse di non aver fatto nulla. “Addirittura, il Rettore e la governance dell’ateneo – evidenzia -, che nulla sapevano di questi fatti fino ad ora, vengono accusati di complicità e di connivenza, perfino di censura”. Mi chiedo a che scopo si semini sfiducia nei confronti dell’intero ateneo, dal rettore agli studenti. Ad essere stata ripresa una vicenda che le interessate, pur avendo ricevuto il supporto e la disponibilità a procedere, hanno ritenuto opportuno lasciare chiudere con la mail di scuse dell’interessato. Di sicuro, l’interesse del blog non era certamente quello di stimolare la vostra sensibilità verso il problema delle molestie di genere. Al contrario, si è strumentalizzato, per attaccare la governance dell’Ateneo, un tema così delicato che richiederebbe ben altra attenzione”.

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