E’ il tema dell’insularità ad essere stato posto tra le priorità nell’ultima conferenza delle Regioni. A rilanciare la questione, nella seduta di oggi, è stato il vicepresidente ed assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, coordinatore della Commissione Affari Europei della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Approvato il parere sull’individuazione delle aree tematiche e degli obiettivi strategici del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) 2021-27.
Il ciclo 2021-2027
Per la prima volta la condizione di insularità e le misure di riequilibrio divengono prioritarie. La programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il ciclo 2021-2027, che ha un valore complessivo di quasi 40 miliardi di euro di cui circa 6 miliardi per la Sicilia, interviene in una fase di forte mobilitazione per il rilancio degli investimenti e l’attuazione di riforme per l’intero paese a seguito della pandemia. Il documento approvato stabilisce le aree tematiche e gli obiettivi strategici degli interventi per il Mezzogiorno, cui sono destinati l’80% delle risorse del Fsc.
Dodici aree tematiche scelte
“Le dodici aree tematiche, – ha sottolineato il vicepresidente Armao – prese in considerazione nel parere oggi approvato dalla Conferenza delle Regioni, e che trovano adesso nella condizione di insularità un elemento prioritario, rappresentano i cardini dello sviluppo, oggi possibile, di un Mezzogiorno che guarda non soltanto al recupero del divario con le aree europee più sviluppate, ma che intende recuperare il potenziale vantaggio competitivo dato dal suo ruolo centrale nel Mediterraneo”.
Tante questioni che saranno affrontate con investimenti
Armao è soddisfatto perchè è convinto che si sono toccati tanti punti strategici: “Dalla transizione digitale ed energetica alla competitività delle imprese, senza lasciare indietro cultura e sociale, – ha aggiunto – il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione nella Programmazione 21-27, anche in sinergia con altre fonti di finanziamento UE, potrà offrire ai cittadini ed alle imprese del Sud le risorse necessarie al recupero del divario”.
Commenta con Facebook