Tutti pronti per la ripartenza, quella vera. Sia pure con tanti limiti e tante prescrizioni spesso al centro di polemiche di varia natura, da lunedì riapriranno negozi, bar, ristoranti e parrucchieri. Il dato sembra tratto e la strada segnata ma il decreto arriverà giovedì. E’ importante, dunque, che da qui ad allora i dati confortino questa scelta e il contagio continui a scendere o quantomeno a restare sui livelli attuali per non mettere a rischio questa ripartenza sia pure con tutti i limiti che porta con se

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 105.017 (+1.883 rispetto a ieri), su 94.034 persone: di queste sono risultate positive 3.343 (+4), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.911 (-151), 1.171 sono guarite (+151) e 261 decedute (+4).

Degli attuali 1.911 positivi, 249 pazienti (-38) sono ricoverati – di cui 15 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.662 (-113) sono in isolamento domiciliare.


Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 69 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 98 (13, 53, 11); Catania, 679 (59, 273, 95); Enna, 225 (32, 167, 29); Messina, 354 (63, 151, 53); Palermo, 376 (55, 37, 33); Ragusa, 37 (4, 50, 7); Siracusa, 53 (21, 159, 27); Trapani, 22 (2, 112, 5).

Sul fronte del contagio puro le notizie che circolano in queste ore sono quasi tutte improntate all’ottimismo e parlano di dimessi dagli ospedali e di guariti. L’attenzione, quindi, si è ormai spostata del tutto sul fronte economico vero grande tema di questa emergenza. Un tema che durerà a lungo visti i danni subiti da tutto il sistema, da tutti gli operatori, da tutti gli italiani

A restare fuori da quest trance di ripartenza, al momento, sono turismo, settore balneare e palestre. Per queste ultime si stanno cercando linee guida che permettano la riapertura ma quelle fino ad oggi ipotizzate sono quasi del tutto irrealizzabili. Anche le linee guida ipotizzate per l’apertura degli stabilimenti balneari, per quanto disagevoli e probabilmente realizzabili, porteranno con se inevitabili aumenti dei costi che verranno scaricati sull’utente. Per evitarlo adesso le aziende chiedono interventi pubblici per coprire almeno costi di sanificazione e similari.

la vicenda della ripartenza, su questo fronte, è appena all’inizio