Sono ore di attesa per i siciliani, che attendono di conoscere quali saranno le decisioni della giunta regionali in occasione delle festività pasquali. La decisione dovrebbe giungere nel pomeriggio e, secondo fonti di palazzo, la nuova ordinanza di Musumeci dovrebbe contenere restrizioni ancora più stringenti per Pasqua e Pasquetta, due giornate in cui si prevede si possano verificare assembramenti dovuti a gite fuori porta, nelle seconde case o nei luoghi turistici dell’Isola. L’intenzione della Giunta regionale sembra essere rivolta in una prosecuzione delle misure restrittive oltre il primo maggio.

Come abbiamo spiegato  già ieri, il timore è che dopo quasi un mese chiusi in casa in troppi decidano di cedere alla tentazione indotta anche dal previsto bel tempo per dar vita a scampagnate, gite fuori porta e tradizionali ‘arrostite’ all’aperto.

Il piano della Regione trapela anche dalle parole dell’assessore alla Salute Razza secondo cui non bisogna abbassare ancora la guardia. “Pasqua, il 25 aprile e il primo maggio sono tre momenti in cui il possibile allentamento della tensione potrebbe comportare il venire meno delle misure di contenimento sociale e non possiamo permettercelo”, ha detto Razza, annunciando all’Assemblea siciliana una nuova ordinanza presidenziale con ulteriori misure “difensive” per contenere i contagi.

Ma i tempi lunghi dell’emergenza stanno facendo emergere alcune “disparità” tra Nord e Sud in tema di apertura delle imprese. Lo ha fatto notare l’assessore all’Economia Gaetano Armao nel suo intervento all’Ars.  “Mentre in una parte del Paese si dice che ci sono 70 mila imprese che usando l’autocertificazione sono già al lavoro, in Sicilia tutte stanno rispettando il blocco. Su questo occorre riflettere”. In Sicilia la maggior parte delle imprese si sono dovute fermare ma al Nord ci sono fabbriche e attività che continuano a lavorare. L’assessore ha invitato la politica a riflettere su questo tema in vista anche di una eventuale Fase 2 dell’emergenza.

Intanto ammontano a 680 mila euro i fondi stanziati dall’Ars da destinare alle Asp siciliane e alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte e alla Comunità di Sant’Egidio. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ad inizio di seduta, ha comunicato all’Aula le decisioni del Consiglio di presidenza per affrontare alcune delle spese necessarie a far fronte all’emergenza Coronavirus. In particolare, il Consiglio ha dato il via libera allo stanziamento di 680 mila euro e 500 mila euro, saranno assegnati alle Asp siciliane per comprare dispositivi di sicurezza da distribuire a medici di famiglia, infermieri, pediatri e operatori sanitari; 100 mila euro alle Caritas siciliane, 40 mila alla missione di Biagio Conte e altri 40 mila alla Comunità di Sant’Egidio.