L’emergenza Coronavirus è diventata anche emergenza socio-economica.
Sempre più numerose le famiglie che a causa dello stop alle proprie attività produttive o commerciali, o della perdita del lavoro, non possono nemmeno permettersi di fare la spesa.

Una situazione di grande sofferenza per tutto il Paese ed anche per i siciliani che adesso più che mai necessitano di aiuto.

A Palermo, sono state oltre 15mila le domande di aiuto alimentare pervenute al Comune in poche ore.
Si potranno aiutare le famiglie con somme che potrebbero variare fra 60 e 110 euro a settimana appunto per nucleo familiare, per almeno tre settimane, utilizzando esclusivamente i fondi già erogati dallo Stato (5,1 milioni che già oggi sono entrati nelle casse di Palazzo delle Aquile) e in attesa che la Regione trasferisca gli annunciati 13 milioni. Il bacino potenziale di beneficiari è stato stimato in circa 12.000 famiglie, pari a poco più di 40.000 cittadini residenti a Palermo.

Ma la solidarietà alimentare non si ferma, le Caritas ed il Banco Alimentare stanno operando ininterrottamente per dare sostegno ai più bisognosi. Tante le iniziative in moltissimi comuni grandi a piccoli.
A San Biagio Platani, ad esempio, ed in molte altre realtà, è partita l’iniziativa “La spesa sospesa”, che prevede l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità da donare a chi non può al momento comprarli.

Un progetto del governo Musumeci inoltre, sostiene la raccolta e la distribuzione degli alimenti alle strutture caritative dell’Isola. Il Piano della Regione, realizzato e messo a punto dagli assessorati dell’Agricoltura e dell’Ambiente, mediante l’impiego del Corpo Forestale regionale, prevede il coinvolgimento e la sensibilizzazione di tutti i produttori agricoli e alimentari della Sicilia, dei Distretti del cibo, dei Consorzi di tutela e delle Associazioni di categoria, per la raccolta di prodotti agricoli e alimentari, da destinare alle strutture caritative. Le attività di raccolta e distribuzione saranno svolte mediante la Caritas e la rete del Banco alimentare. Il comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana assicurerà il supporto logistico per il conferimento della merce, dai luoghi di produzione e stoccaggio fino ai centri di distribuzione e fornirà la dovuta assistenza durante l’erogazione.

Anche la comunità di Pantelleria è scesa in campo per tendere la mano a chi si trova in difficoltà socio-economica.
Negli ultimi due giorni sono stati donati derrate alimentari, disinfettanti, frutta e verdura distribuiti a quelle famiglie che versavano nelle situazioni più drammatiche ed urgenti.
Il servizio di raccolta viene gestito dai ragazzi della Protezione Civile, insieme alla Croce Rossa. Chi vorrà continuare a donare potrà farlo chiamando il Coc al numero 320 439 6535.

Più soldi anche a Bronte per le famiglie in difficoltà. Lo ha deciso il sindaco Graziano Calanna il giorno dopo l’ordinanza della Protezione civile che destina alla cittadina i fondi che il Governo ha messo a disposizione per fronteggiare l’emergenza sociale.
“Con queste somme – ha spiegato il sindaco – consegneremo dei buoni spesa da utilizzare nei supermercati, nelle farmacie e nelle parafarmacie, nel rispetto dei dettami imposti dal Governo. Purtroppo però, – continua Calanna – io che conosco le condizioni di numerose famiglie brontesi, so che fare la spesa è solo uno dei tanti problemi che preoccupano in questi giorni di crisi. Se è vero – infatti – spiega che il pagamento dei tributi, anche quelli locali, è stato posticipato a luglio, nelle case arrivano bollette e somme da pagare di varia natura. E se non si paga una bolletta dell’energia elettrica o del gas, si rischiano sanzioni. Allora con i miei assessori abbiamo deciso di venire incontro ai brontesi, assicurando loro una somma una tantum”.
Quindi se per i fondi messi a disposizione del Governo i cittadini riceveranno buoni spesa, grazie ai fondi messi a disposizione dal Comune la gente riceverà contanti a seconda della composizione del nucleo familiare. 100 euro per le famiglie composte fino a 2 persone, 150 per quelle da 3 a 4 persone e 200 per le famiglie con 5 o più componenti.

La povertà è ancora più evidente nelle grandi città, dove già in ‘tempi normali’ si fatica ad arrivare alla fine del mese, figuriamoci adesso.

Sul sito internet del Comune di Catania è stato pubblicato l’avviso con la relativa modulistica per il cosiddetto “Buono Famiglia”, rivolto ai cittadini con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo e in possesso di specifici requisiti, che possono presentare domanda per l’accesso alla misura per la durata di quattro mesi.

Quello dell’emergenza abitativa è un problema che in questo particolare momento storico sta gravando sulle spalle dei cittadini con ancora maggiore incisività.
Tantissimi coloro i quali non riescono a pagare l’affitto di casa. Proprio a Catania, il Comitato Reddito-Casa-Lavoro, in pochi giorni, ha ricevuto oltre mille richieste da parte di famiglie che chiedono di bloccare gli affitti.

I Comuni sono al lavoro per aiutare le fasce più deboli della popolazione. A Termini Imerese gli uffici preposti stanno predisponendo gli atti propedeutici per l’assegnazione dei buoni spesa a chi ne avrà diritto.

A Milazzo, nel Messinese, il sindaco ha invitato gli esercenti dei settori interessati, a volere manifestare il proprio interesse ad aderire all’iniziativa “buoni spesa” per l’acquisto di generi alimentari e di beni di prima necessità, che saranno rilasciati dai Servizi Sociali del Comune.

In tanti, in troppi, hanno bisogno di aiuto. A rispondere all’appello dei più fragili, anche i disabili gravi siciliani riuniti nel Comitato Siamo Handicappati No Cretini, che hanno deciso di donare parte del proprio assegno di cura ed invitano tutti a fare altrettanto tramite bonifici da versare direttamente sui conti correnti dei Comuni dedicati all’emergenza Coronavirus.

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