I sindacati guardano con preoccupazione l’evolversi della situazione in seguito all’istituzione dell’area protetta da parte del Governo. Mentre le amministrazioni comunali vietano i mercati all’aperto, le strade sono ormai semi deserte tanto che tante insegne, anche quelle più importanti, stanno iniziando a mandare a casa i dipendenti in attesa del 3 aprile.

La Cisl lancia un altro allarme intanto relativo al calo delle commesse anche superiori al 70% e cadute di fatturato che superano il 50%, con un disastro sulla tenuta occupazionale. “Per una regione che in tempi di pace ante coronavirus, contava già un milione 650 mila persone senza lavoro, tutto questo rischia di tradursi in un disastro, secondo Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia.

Secondo la Cisl adesso servono provvedimenti delle politiche sociali, occupazionali e per l’economia e deve essere l’Europa a dare un contributo. “Sia data immediata copertura ai redditi dei lavoratori di tutta la regione coinvolti nella crisi da coronavirus: dal turismo al commercio all’industria ai trasporti alle coop sociali agli interinali. E va ampliata la cassa integrazione in deroga”, aggiunge il segretario Cisl.

Alle richieste si aggiunge anche la Uil Sicilia che chiede ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori e sostegno alle imprese. “Siamo in attesa di conoscere il decreto sugli ammortizzatori sociali e le misure per fronteggiare l’emergenza del coronavirus che il governo nazionale ha annunciato”, dice il segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Servono ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori colpiti dalla crisi; agevolazioni a mutui e prestiti, bollette e finanziamenti; sostegno alle imprese. Ma la cosa più importante sono le assunzioni, già garantite, nelle strutture sanitarie. Medici e infermieri, che stanno fronteggiando in maniera egregia l’emergenza coronavirus, sono in condizione di forte stress. E’ necessario sostenerli e avere subito risposte”.

“L’attuazione del decreto del governo che prevede  l’incremento dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva deve essere immediata in Sicilia, così come le nuove assunzioni previste e la rideterminazione delle piante organiche. Il governo regionale si adoperi per questo”: lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio
Mannino, sottolinenando la “necessità di risposte che anticipino le emergenze, in modo da potere affrontarle adeguatamente”.

Quanto alla crisi economica già esistente in Sicilia e che l’emergenza sanitaria sta inevitabilmente acuendo, Mannino sottolinea la necessità che il governo nazionale estenda alla Sicilia misure come lo stop ai mutui per i redditi bassi, la moratoria sui crediti delle imprese, lo slittamento del pagamento dei contributi e per i lavoratori gli
ammortizzatori sociali, cioè cassa integrazione e cassa integrazione in deroga e integrazione salariale. “Chiediamo al governo regionale- sottolinea Mannino- di farsi portavoce della richiesta sindacale, ai fini del sostegno al reddito ,dell’utilizzo delle risorse previste dal decreto legislativo 148/2015 ad oggi non utilizzate, pari a 41 milioni”.

“I fronti sono due”, sottolinea il segretario della Cgil. “Per quanto riguarda quello sanitario-dice- vigileremo affinchè tutte le norme di sicurezza e protezione siano adottate nei posti di lavoro, a partire dallo smart working. Sul fronte economico – aggiunge- è evidente che una grande operazione di reperimento risorse per fare fronte alla crisi e consentire alla Sicilia e al sistema Paese di ripartire è fondamentale. Stiamo lavorando – conclude- affinchè il governo nazionale, in deroga con le disposizioni vigenti, consenta l’adozione di alcune misure del Fondo sociale per dare risposta alla drammatica situazione economico sociale che si sta determinando”.

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