Settantasei medici per le Usca e gli screening di popolazione. Li ha reclutati l’Asp di Palermo potenziando due delle attività impegnate nell’emergenza coronavirus.

L’arrivo di 36 medici ha consentito di completare il numero delle 50 Usca presenti sul territorio, e cioè una ogni 25 mila abitanti. Una dotazione raddoppiata rispetto a quanto previsto fino allo scorso mese di settembre. Le Unità speciali di continuità assistenziale, dislocate in tutte le sedi di distretto ed anche nelle isole di Ustica e Lampedusa, si occupano, tra l’altro, della gestione domiciliare dei pazienti con diagnosi confermata di Covid 19 e delle persone in isolamento con possibile infezione per contatti stretti.

Alle 50 Usca presenti sul territorio di città e provincia si aggiungono all’Asp di Palermo anche 10 Usca scolastiche, con compiti esclusivamente dedicati alla prevenzione, tracciamento e screening negli Istituti.

Asp Palermo ha, inoltre, reclutato altri 40 medici (che si aggiungono ai 40 assunti nei giorni scorsi) da dedicare agli screening di popolazione, per un totale di 80 camici bianchi che formeranno 10 squadre impegnate nei Drive In (già in corso dal 30 ottobre scorso, tra l’altro alla Fiera del Mediterraneo di Palermo).

Le squadre saranno integrate da personale amministrativo che curerà tutti gli aspetti burocratici legati alla “presa in carico” dei positivi al tampone rapido, in attesa dell’esito del tampone molecolare (al quale si sottopongono nella sede stessa dei Drive In), mentre personale medico dedicato del Dipartimento di Prevenzione si occuperà del “contact tracing”.

Per potenziare tutte le attività legate all’emergenza Coronavirus, l’Asp di Palermo ha reclutato negli ultimi dieci giorni 332 operatori, tra medici (281), infermieri (39) e tecnici della prevenzione (12).

Un progetto imponente ed importante dunque quello dell’Asp di Palermo per fronteggiare al meglio questa seconda ondata di Coronavirus.

Sulla vicenda della carenza di personale sanitario era intervenuta stamane la Uil Fpl Sicilia Palermo con una nota nella quale si legge: “In piena recrudescenza della pandemia si assiste ad un contagio sempre più frequente tra gli operatori sanitari. Si assottiglia così il numero dei lavoratori impegnati ogni giorno ad assistere e curare i malati a danno degli stessi e dell’utenza. Occorre, pertanto, intervenire subito con l’assunzione di personale che immetta forze fresche a fianco degli operatori oggi in trincea, stremati e logorati, in una battaglia dai tempi lunghi e la cui fine sembra ancora lontana”.

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