• Covid19, la Sicilia verso la zona gialla dopo Ferragosto
  • Aumentano ancora i contagiati ed i ricoveri in ospedale
  • Massima attenzione per i turisti ed i siciliani di rientro dall’estero

Covid19 in Sicilia, aumentano ancora i contagiati ed i ricoveri in ospedale. Ma chi sono i nuovi positivi al virus?
Intanto, dai dati diffusi domenica dal Dipartimento della Protezione Civile, emerge una situazione assai preoccupante: la scorsa settimana i nuovi positivi in Sicilia sono stati 5097, il 14,7% in più rispetto alla settimana precedente, quando già si era registrato un incremento del 23,5%. E’ cresciuto anche il rapporto fra tamponi positivi e tamponi effettuati, passato dal 4,5% al 5,1%. Non si superavano i 5 mila nuovi positivi in una settimana da tre mesi (l’ultima volta nella settimana dal 3 al 9 maggio, con 5568 nuovi positivi). Il numero dei nuovi positivi in sei settimane si è più che sestuplicato, passando da 784 nella settimana dal 21 al 27 giugno a 5097 nell’ultima settimana.

Due famiglie di turisti in isolamento a Siracusa

Una famiglia francese, arrivata nelle settimane scorse nella a Siracusa per trascorrere le ferie, ha contratto il Covid19, per cui è in isolamento nella struttura in cui avevano prenotato, in attesa di sottoporsi ai tamponi per verificare se possono tornarsene a casa, portandosi dietro un’esperienza che difficilmente si toglieranno dalla mente. In isolamento anche una famiglia originaria di Roma: un componente è risultato positivo al Covid19, gli altri, come prevedono i protocolli, sono in isolamento.

La situazione a Palermo

Secondo il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, almeno la metà dei nuovi positivi è costituita da persone che dall’estero sono venute a trascorrere le vacanze a Palermo oppure da siciliani che tornano proprio dall’estero. Non c’è una statistica precisa, ma questo è quanto si è potuto appurare negli ospedali, dove, come detto, i ricoveri sono in aumento.

La temutissima variante delta e l’obbligo del tampone

Lo scorso 20 luglio il governatore Musumeci ha firmato una ordinanza con la quale ha esteso l’obbligo del tampone, inizialmente previsto per chi arrivava da Spagna e Portogallo, anche per Malta, Grecia, Francia e Paesi Bassi, dove è assai diffusa la temutissima variante delta.
La Sicilia, in questo momento, è gettonatissima dai turisti.
Sarebbero oltre 15mila i passeggeri atterrati nell’ultimo fine settimana tra gli aeroporti di Catania e Palermo provenienti da paesi a rischio contagio.
Eppure, gli ultimi dati del Falcone e Borsellino, dicono che, a tamponi effettuati, il 5 agosto su oltre 1000 test è stato trovato un solo positivo, il 6 agosto 4 positivi su oltre 2700 tamponi, il 7 agosto ancora 4 positivi su 1155 tamponi. Sarebbero percentuali bassissime di contagi. E allora? Come si spiega il preoccupante aumento di tutti i dati?

Qualcuno sfugge ai controlli

Nell’ordinanza di Musumeci è previsto che il tampone sia obbligatorio per chi proviene dai paesi indicati, ma non che debba essere effettuato in aeroporto. Una volta sbarcati, i viaggiatori, informati dell’obbligatorietà del tampone prima ancora della partenza e a bordo, si trovano di fronte cartelli ben visibili ed un percorso obbligato che conduce al Covid center dove sono in servizio una ventina di persone fra medici dell’Asp e personale dell’Usmaf. Ma non tutti fanno i tamponi in aeroporto.
Infatti, chi vuole, può sottoporsi al test alla Fiera del Mediterraneo, in un laboratorio privato o in farmacia.
Poi, dovrebbe essere la polizia di frontiera a esaminare i dati, incrociando quelli delle Asp con le liste passeggeri. Controlli che si rivelano lunghi e complessi.
E’ verosimile dunque che qualcuno decida di non fare il tampone e che, specie se asintomatico, non sappia di essere veicolo di contagio.

Le visite in sicurezza nei luoghi della cultura

Eppure, sono diverse le iniziative per cercare di arginare il virus. Come i tamponi, per i turisti sprovvisti di green pass, nei musei e parchi archeologici regionali per garantire visite in sicurezza.
La speranza, ancora una volta, è nella somministrazione dei vaccini, anche se i dati, almeno al momento, ci portano verso la zona gialla probabilmente subito dopo Ferragosto.

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