Qual è stato l’effetto del Covid19 sull’economia delle città metropolitane italiane? Lo svela uno studio di Cerved per ANCI, che analizza i settori economici più impattati dall’epidemia nelle 14 città metropolitane, che potrebbero perdere tra 244 e 320 miliardi di euro di fatturato nel biennio 2020-21, quasi la metà del totale nazionale.

Sorprendono i dati del Sud che sembra aver tenuto meglio alla crisi. A dirlo è uno studio realizzato da Cerved per ANCI, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, in cui si monitora l’andamento di oltre 1.600 settori produttivi e si quantifica l’impatto del Covid19 sulle imprese delle 14 città metropolitane italiane.

Secondo Cerved, tra i principali operatori nella gestione del rischio di credito, le città metropolitane potrebbero subire nel prossimo biennio una perdita di fatturato dai 244 ai 320 miliardi di euro, quasi la metà del totale nazionale, a seconda dell’evoluzione del contagio e della “specializzazione” dell’economia locale. Nel caso soft, perderebbero quest’anno l’11,8% dei ricavi (un po’ meno della media italiana, -12,7%), con un rimbalzo nel 2021 del 10,2% che non riporterebbe però i fatturati ai livelli del 2019 (-2,8%); in quello hard, la caduta dei ricavi sarebbe maggiore (-16,4%), anche se sempre inferiore alla media (-18,0%), e con un gap più ampio rispetto al 2019 (-4,3%).

Nel 2020,  in termini percentuali Messina registrerà un calo tra il -12,4% e -17,7%,  Palermo tra il -12% e il -17,1% e  Catania tra il -9,4% e -13,2%. Un’altra chiave di lettura riguarda l’occupazione. In Sicilia  in percentuale risulta più esposta allo shock la città di Messina.  Gli alberghi sono il settore più colpito anche a Messina (-0,2 miliardi).

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