Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil siciliane sollecitano alla Regione “un piano in due fasi”, per “la ripartenza in sicurezza del settore delle costruzioni”, da definire a attuare attraverso una “cabina di programmazione e monitoraggio”, partecipata da tutti i soggetti interessati, come sindacati, associazioni
datoriali, associazione dei comuni, stazioni appaltanti. La richiesta è stata avanzata con una lettera inviata al Presidente della regione e agli assessori regionali al Lavoro e alle Infrastrutture.

“Questo settore- scrivono Mario Ridulfo (Fillea), Paolo D’Anca (Filca) e Francesco Di Martino (Feneal)- resta strategico per qualunque ipotesi di
crescita della Sicilia. Gli oltre 100 mila lavoratori interessati vanno intanto sostenuti attraverso il pagamento immediato degli ammortizzatori
sociali. Le due fasi della ripresa devono poi assicurare, la prima la ripartenza, la seconda il rilancio”.

Nella fase del rilancio, per i sindacati, un ruolo importane possono avere i comuni “che possono diventare il soggetto- sostengono- a cui affidare il rilancio puntando sulla riqualificazione e sulla rigenerazione urbana e sociale, a cominciare dalle infrastrutture scolastiche fino al recupero e al decoro urbano, alla messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici, alla manutenzione delle strade e delle reti idriche”. Alla Regione Fillea, FIlca e Feneal chiedono anche di “sostenere il lavoro regolare e il rispetto del contratto di settore”, di procedere alla “semplificazione burocratica” e al “potenziamento di strumenti come ilvDurc per congruità”, per il contrasto alle infiltrazioni mafiose.

Chiesti anche protocolli con Prefetture, Inail e Asp “per garantire presìdi e dispositivi di sicurezza nei luoghi di lavoro”. I sindacati rilevano il ruolo positivo a sostegno del settore svolto in queste settimane dal sistema bilaterale e dalle nove casse edili che, ad esempio, hanno erogato in questi giorni oltre 7 milioni di euro per l’Ape a oltre dodicimila edili siciliani aventi diritto