• Fratelli d’Italia chiede a Musumeci di rivedere l’ordinanza
  • “Disposizioni che corrono il rischio di creare più disagi e confusione che benefici”
  • “Vanno chiarite disposizioni sugli uffici pubblici che limitano l’accesso ai possessori di green pass”
  • Critiche da Lega e dal Movimento 5 Stelle
  • Anche Anci Sicilia chiede chiarimenti
  • Alessandro Aricò (DiventeràBellissima) “Prioriario diritto alla salute”

Continuano ad arrivare le razioni all’ordinanza firmata d’urgenza dal presidente della Regione Nello Musumeci per limitare i contagi da Covid19. La segreteria regionale di Fratelli d’Italia ed il gruppo parlamentare all’Ars scrivono in una nota al governatore dell’Isola: “Pur condividendo appieno la finalità di fronteggiare l’avanzata dei contagi da Covid-19, invitiamo il presidente della Regione a specificare più chiaramente, e se necessario anche rivedere, alcune delle misure previste al fine di rendere più efficaci e certe le loro attuazioni. In particolare, vanno chiarite le disposizioni sugli uffici pubblici che limitano gli accessi solo a chi possiede il green pass e la stessa definizione di ufficio pubblico”.

“Corrono il rischio di creare più disagi e confusione”

I vertici di Fratelli d’Italia, aggiungono: “Disposizioni che corrono il rischio di creare più disagi e confusione che concreti benefici nella sacrosanta lotta al Covid e alla condivisa necessità di una vaccinazione sempre più diffusa tra i cittadini a garanzia di tutti. Confidiamo nella sensibilità del presidente Musumeci che come noi vuole fermare il contagio con misure idonee e concretamente efficaci, senza aggiungere altre incertezze applicative che generano, purtroppo, la sensazione di iniziative discriminatorie”.

Aricò “Il diritto alla salute è prioritario”

Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima sottolinea: “I fatti parlano chiaro, in Sicilia come nel resto d’Italia: il 92 per cento dei ricoverati per Covid- 19 sono non vaccinati e i contagi in continua e netta risalita. L’ultima ordinanza del presidente Nello Musumeci prende atto di tutto ciò e giustamente introduce ulteriori misure a tutela della salute dei siciliani e per cercare di scongiurare un eventuale lockdown che sarebbe deleterio per il comparto produttivo. La libera scelta di sottoporsi o no al vaccino, infatti, non deve mai farci dimenticare che la nostra libertà finisce dove inizia il diritto alla salute degli altri”.

Aricò, inoltre, aggiunge: “Il green pass è stato concepito dal governo nazionale proprio con l’obiettivo di garantire il progressivo ritorno alla normalità con il minor rischio possibile di contagi, è nella sua stessa natura favorire chi si vaccina rispetto a chi non si vaccina. Il provvedimento emanato dal presidente della Regione va nella direzione di incentivare il ricorso alle vaccinazioni e ciò è sacrosanto, a costo di essere per alcuni impopolare e di prestare il fianco ad attacchi politici scomposti e ipocriti, finalizzati solo alla ricerca di consenso elettorale. Noi siamo convintamente al fianco di Nello Musumeci e sosteniamo con forza la gestione dell’emergenza Covid-19 del governo regionale e dell’assessorato alla Salute guidato da Ruggero Razza”.

La Lega si dissocia

“L’ordinanza del Presidente della Regione siciliana è così zeppa di violazioni dei principi fondamentali dell’ordinamento repubblicano che non è nemmeno classificabile come un atto normativo ma solamente come una reazione scomposta e autoritaria a una situazione ormai sfuggita di mano”. Lo dice l’europarlamentare della Lega Francesca Donato commentando l’ultima ordinanza firmata da Nello Musumeci con cui il governatore siciliano cerca di fare terra bruciata intorno ai siciliani ancora senza vaccino.

“Interdire l’accesso ai pubblici uffici e negare i tamponi gratuiti ai non vaccinati – sottolinea la deputata europea – sono misure ignobilmente discriminatorie e vessatorie verso una parte della popolazione e rivelano una cultura antidemocratica e autoritaria che emerge soprattutto quando ci si rende conto dell’inefficacia della propria azione amministrativa e politica”.

Per la Donato “l’inevitabile annullamento da parte del Tar di questo provvedimento per illegittimità sotto il profilo costituzionale restituirà serenità alle migliaia di siciliani gravemente ostacolati nell’espletamento del proprio lavoro e nel godimento dei propri diritti e segnerà definitivamente in maniera negativa l’esperienza di Nello Musumeci a Palazzo d’Orleans”.

“L’unica consolazione di questa ordinanza è l’annunciata approvazione da parte del Cts del protocollo di cure domiciliari. Mi auguro che non resti solo sulla carta” conclude la parlamentare a Bruxelles.

“Ordinanza Musumeci illogica e pericolosa”

“Un atto che sembra frutto di improvvisazione e che rischia di aggravare la già grave situazione” Lo dicono i deputati regionali della Lega commentando la recente ordinanza del presidente della Regione. “L’ordinanza di Musumeci – affermano i 7 deputati (Catalfamo, Cafeo, Caronia, Figuccia, Pullara, Ragusa e Sammartino) – appare ampiamente inapplicabile, oltre che per altri versi illogica e nel suo complesso pericolosa.”

Osservano: “Innanzitutto il divieto di accesso agli edifici pubblici (a partire proprio da quelli regionali) per chi non ha il Green pass, è del tutto inattuabile, visto che gli enti pubblici (a partire dalla Regione) non sono attrezzati per i controlli, ma appare per altro del tutto illegale quando impatta su quegli uffici (siano essi comunali, giudiziari, regionali o della pubblica sicurezza) dove la presenza fisica è indispensabile per la fruizione dei servizi. Per non parlare del fatto che molti enti (a partire dalla Regione) non sono attrezzati per fornire ai propri cittadini utenti tutti i servizi in modalità telematica”.

I debutati regionali continuano: “Insomma, un provvedimento pasticciato sotto il profilo amministrativo. Molti problemi solleva poi l’obbligo di pagamento per i tamponi finalizzati al Greenpass, che non ha alcun fondamento giuridico e appare ancor di più “anomalo” nel momento in cui la sanità pubblica – come testimoniato dalla immediata chiusura o riduzione dell’attività dei Drive-in – non è in grado di assicurare il servizio”.

E concludono: “Insomma, pur condividendo le preoccupazioni sull’andamento dell’epidemia, non possiamo che preoccuparci per le soluzioni proposte dal Governo regionale, che rischiano di aggravare la situazione e che sembrano figlie di un’approssimazione inaccettabile”.

M5S, “Ordinanza tardiva e confusa”

Critiche sull’ordinanza di Musumeci dal Movimento 5 Stelle. “L’ordinanza di Musumeci? Tardiva, confusa e speriamo non sia del tutto inutile al punto in cui siamo. La sensazione, suffragata purtroppo dai numeri, è che a Musumeci troppe cosa siano sfuggite di mano: sia sul fronte fronte Covid che su quello, altrettanto drammatico, degli incendi. Come sempre corre a chiudere la stalla quando i buoi, tantissimi buoi, sono irrimediabilmente scappati”. Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro e i componenti 5Stelle della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.

Continuano ponendo l’accento sul triste primato italiano della Sicilia per numero di contagi da Covid19: “I numeri purtroppo parlano chiaro, la Sicilia è prima per contagi e ultima per vaccinazioni, qualcosa evidentemente non ha funzionato. E l’aumento dei posti letto di terapia intensiva che ora si rincorre affannosamente, purtroppo ha l’amaro retrogusto del déjà vu, un escamotage per evitare nuove restrizioni. Tra l’altro l’aumento rischia di essere solo virtuale se non viene aumentato il numero degli anestesisti rianimatori”.

I deputati 5 Stelle concludono “Andava gestita meglio la campagna vaccinale, anziché fare ora la faccia feroce, a danno compiuto. Se la campagna è stata fallimentare, o quasi, la colpa non è solo dei no vax, che ora Musumeci, per farsi un alibi, dice di voler snidare. Se volesse veramente farlo cominciasse a cercare a casa sua, tra i componenti di Attiva Sicilia, con i quali il presidente della Regione ha stretto un patto di fine legislatura pur di non affogare, che scomodano perfino l’Olocausto per scoraggiare gli indecisi e portare acqua al mulino dei nemici giurati dei vaccini”.

Anche Anci Sicilia chiede chiarimenti

“Servono necessari e urgenti chiarimenti interpretativi su alcune disposizioni dell’ordinanza n. 84 emanata ieri dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che incidono direttamente sul rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione locale”. Così, Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.

“Pur condividendo pienamente la volontà di incentivare maggiormente le vaccinazioni sull’Isola, emergono – aggiunge Orlando – forti perplessità, in particolare, sulla possibilità di inibire anche concretamente l’accesso fisico agli uffici pubblici. Quanto dispone l’articolo 5 dell’ordinanza va chiarito al fine di specificare, per esempio, la legittimità di accesso fisico agli uffici in tutti quei casi i cui un cittadino maggiorenne, per se stesso o quale rappresentante legale dei propri figli minori, abbia necessità di accedere a servizi non disponibili con modalità telematica o non ancora disponibili, per esempio, presso taluni comuni di minore dimensione grafica. Si pensi alla necessità di rinnovare la carta d’identità e alle conseguenti attività legate al possesso di un documento di riconoscimento in corso di validità”.

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