Sono 301 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 11.204 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 285. L’incidenza sale al 2,7% ieri al 2,4%. L’isola è al settimo posto per contagi, al primo c’è la Campania con 636 casi, al secondo posto il Lazio con 528 casi, al terzo la Lombardia con 474 casi, al quarto il Veneto con 388 casi, al quinto la Toscana con 385 casi e al sesto l’Emilia Romagna con 372 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 7.197 con un aumento di 35 casi. I guariti sono 264 mentre si registrano altre 2  vittime, che portano il totale dei decessi a 7.017.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 321 ricoverati, 3 in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 33 lo stesso numero rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 96 casi, Catania 116, Messina 40, Siracusa 0, Ragusa 3, Trapani 21, Caltanissetta 7, Agrigento 7, Enna, 11.

Covid: al Sud la spesa per RSA è un quarto rispetto al Nord

Le regioni del Sud spendono in media quattro volte di meno rispetto a quelle del Nord in servizi sanitari residenziali per anziani. E, più in generale, la distribuzione delle RSA, le residenze sanitarie per anziani entrate nell’occhio del ciclone nei momenti peggiori della prima e seconda ondata Covid, sul territorio nazionale sembra più legata alle risorse a disposizione delle Regioni e a fattori di mercato del lavoro femminile che ai reali bisogni degli anziani.

È il risultato a cui giunge uno studio condotto da due ricercatrici dell’Università Sapienza di Roma e pubblicato sullo European Journal of Health Economics ideato proprio per comprendere la mortalità nelle prime fasi della pandemia. Lo studio ha confermato la presenza di un gradiente Nord-Sud nella spesa per le residenze per anziani: la spesa in RSA per ogni ultra-65enne residente delle regioni del Nord è doppia rispetto a quelle del Centro e quattro volte più alta rispetto a quelle del Sud. La spesa, inoltre, è inversamente correlata al bisogno di salute degli anziani.

Per esempio è inferiore laddove è più alta la presenza di anziani con salute precaria: in Calabria, dove l’aspettativa di vita in salute a 65 anni è poco superiore ai tre anni, si ha una spesa per servizi sanitari residenziali pari a un terzo della media nazionale; specularmente, la provincia di Bolzano, che ha un’aspettativa di vita in buona salute tra le più alte d’Italia, spende 5 volte più della media. Quello che invece sembra incidere sulla spesa sono variabili di tipo economico e di mercato del lavoro. A questo proposito è lampante il caso della disoccupazione femminile: la ricerca ha mostrato che la spesa per RSA è più bassa in quelle regioni in cui è minore la percentuale di donne occupate.

Ministro della salute mascherine fondamentali, non ci rinunciamo

“Lo scudo che abbiamo costruito con la campagna di vaccinazioni è uno scudo che funziona e ci proteggerà anche nei mesi autunnali e invernali. E’ chiaro però che questo scudo va accompagnato da misure di cautela e di precauzione, come le mascherine al chiuso che sono un pezzo fondamentale della nostra strategia e non siamo intenzionati a rinunciarvi”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a ‘Mezz’ora in più’, su RaiTre, spiegando che serve continuare ad utilizzarle “anche all’aperto dove ci sono assembramenti”.

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