Sono 491 i nuovi casi di Covid19 registrati nell’isola a fronte di 26.376 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 472. L’incidenza sale all’1,9% ieri era al 1,3% .

L’isola è all’ottavo posto per contagi, al primo c’è la Lombardia con 1.858 casi, al secondo il Veneto con 1.435 casi, al terzo il Lazio con 944 casi, al quarto la Campania con 871 casi, al quinto l’Emilia Romagna con 756 casi e al sesto il Friuli Venezia Giulia con 687 casi e al settimo il Piemonte con 618 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 9.613 con un aumento di 77 casi. I guariti sono 407 mentre si registrano 7 vittime, che porta il totale dei decessi a 7.116.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 394 ricoverati, con 4 ricoverati in meno rispetto a ieri in terapia intensiva sono 43, quattro ricoverati in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 69 casi, Catania 139, Messina 93, Siracusa 49, Ragusa 22, Trapani 37, Caltanissetta 28, Agrigento 52, Enna, 2.

Positivi due giocatori dell’Ortigia

Un fulmine a ciel sereno per l’Ortigia. Christian Napolitano e Cristiano Mirarchi sono risultati positivi al Covid19. Si tratta di due atleti del club aretuseo, formazione che disputa il massimo campionato nazionale di pallanuoto, che dovrà fare a meno momentaneamente del proprio capitano e di uno degli attaccanti più esperti.

Il resto della squadra è negativo

Appresa la notizia, la società aretusea, per sicurezza, ha sottoposto a tamponi antigienici nella mattinata di ieri tutti gli altri componenti del gruppo squadra e dello staff, nonostante l’ultimo contatto con i due atleti positivi risalisse ad oltre 48 ore prima. Gli esiti di questi tamponi sono risultati tutti negativi.

La necessità di contenere i contagi

Lo scorso 6 novembre è stata diramata alle scuole d’ogni ordine e grado del territorio la nuova nota tecnica con le recenti “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico”.

La nota, elaborata con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, con la collaborazione delle Regioni, intende favorire l’erogazione del servizio scolastico così da renderlo il più possibile conforme sulla penisola alla luce delle necessità di ricorrere a un contenimento dei contagi dal nuovo coronavirus.

Nel caso di accertata positività

Nel documento, dai contenuti eminentemente tecnici e sostanzialmente indirizzato alle autorità sanitarie locali per espressa previsione del Ministero, si stabilisce primariamente che in caso di accertata positività in ambito scolastico, il dirigente o un suo delegato informi il competente dipartimento di prevenzione e sospenda temporaneamente le attività didattiche per i contatti scolastici interessati.

I “contatti scolastici”

Nella definizione dei “contatti scolastici” – prosegue la nota – si avrà cura di considerare tali fattispecie:
bambini appartenenti alla stessa sezione o gruppo del caso positivo (con riferimento ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia), i compagni di classe del caso positivo (scuola primaria e secondaria),
Il personale scolastico (educatori/operatori/insegnanti) che abbia svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo.
A tali categorie di contatti scolastici così come declinati dal Ministero, si aggiungono altresì quelli intervenuti nelle 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi del caso preso in considerazione ovvero nello stesso intervallo temporale antecedente la data di esecuzione del test risultato positivo (qualora si tratti di caso asintomatico).

I contatti scolastici saranno pertanto sottoposti a test diagnostici secondo tempistiche individuate dai dipartimenti di sanità pubblica, con conseguente rientro in comunità solo previa attestazione rilasciata per l’occasione dai servizi di igiene e sanità pubblica. La disciplina di cui alla nota prevede una differenziazione a seconda della positività (anche plurima) riscontrata tra gli alunni o gli altri operatori scolastici nonché in base alla fascia d’età degli allievi (0-6 anni ovvero di scuola primaria o secondaria). La tempistica dei monitoraggi con testing dipenderà inoltre anche dal diverso stato di immunizzazione di chi si ritrovi positivo ovvero se risulti vaccinato o meno (e se in un intervallo inferiore o meno ai 6 mesi).