La Sicilia viaggia a vele spiegate verso la zona gialla. Il decreto che sancisce il cambio di colore nell’ambito delle misure anti contagio da covid19 arriverà in serata ma entrerà in vigore solo da lunedì.  Il passaggio è cosa ormai praticamente certa. Tutti gli indicatori sono da zona gialla e il dato è consolidato da due settimane e mezzo. Insieme alla Sicilia passeranno in giallo anche le altre regioni rimaste in arancione e dunque avremo tutta Italia in zona gialla, tranne forse un solo caso.

Tre regioni sopra soglia ricoveri

Scende, infatti, il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: si tratta di 3 Regioni ovvero Lombardia e Toscana che sono sopra la soglia limite del 30% per le intensive mentre la Calabria è sopra la soglia limite del 40% per i reparti di area medica. Nella settimana precedente erano 5.

Tasso nazionale ricoveri sotto controllo

Il tasso nazionale di occupazione in intensiva è sotto la soglia critica (23%), con una diminuzione di persone ricoverate che passa da 2.423 (04/05/2021) a 2.056 (11/05/2021). La bozza di Monitoraggio settimanale all’esame della cabina di regia poi segnala un indice Rt più o meno stabile nel Paese ma che scende a 0,79 in Sicilia nel suo livello massimo.

Positivi tutti gli indicatori siciliani

Gli altri indicatori siciliani sono sotto soglia. Il numero degli attuali positivi è, infatti, sceso a 19.165 mentre negli ospedali i ricoverati sono 1.007 in totale e fra questi nelle terapie intensive sono 124. Tutti dati in costante calo.

Cosa si può tornare a fare con la zona gialla

La zona gialla che finalmente raggiungiamo, però, è un po’ meno permissiva del passato. Tornano ad essere sempre consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dal territori ma fino al 15 giugno, però, è possibile tra le 5 e le 22 un solo spostamento una volta al giorno verso un’abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minori di 14 anni conviventi.

Riaprono i ristoranti e pub mentre a  gelaterie, pasticcerie torna ad essere consentito il consumo al tavolo. Resta vietata, dunque, la consumazione al banco nei bar. Per tutti i tavolini devono essere esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto degli orari del coprifuoco che resta, dunque con chiusura alle 22, e dei protocolli di sicurezza. L’apertura dei locali al chiuso, solo a pranzo, al momento è invece fissata dal decreto all’1 giugno. Senza limiti orari, infine, la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive. Riaprono i musei e sarà possibile assistere agli spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema e in altri locali o spazi anche all’aperto. È obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori. La capienza non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e comunque non possono esserci più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Si torna a fare qualsiasi tipo di sport all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Riaprono le piscine all’aperto mentre per le palestre bisognerà aspettare l’1 giugno. Possono aprire anche gli stabilimenti balneari

Restano chiuse sale da ballo e discoteche e vietate le feste private. 

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