Sono 368 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 14.619 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 264. L’incidenza sale al 2,5% ieri era all’ 1,4%. L’isola è al quinto posto per contagi giornalieri, al primo posto c’è la Lombardia con 457 casi, al secondo il Veneto con 455 e al terzo la Campania con 406 e al quarto il Lazio con 381 casi. .

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 6.806 con una diminuzione di 41 casi. I guariti sono 404 mentre si registrano altre 5 vittime che portano il totale dei decessi a 6.960. La Regione comunica che le vittime sono dei giorni scorsi.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 312 ricoverati, 9 in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 49 uno in più rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 42 casi, Catania 173, Messina 48, Siracusa 38, Ragusa 4, Trapani 6, Caltanissetta 21, Agrigento 21, Enna, 15.

I deceduti per Covid 19

I deceduti per Covid19 con ciclo vaccinale completo sono ‘iperfragili’ con un’età media più alta sui non vaccinati (85,5 contro 78,3) e un numero medio di patologie significativamente più alto (5,0 contro 3,9 pre-esistenti). Lo afferma un approfondimento del report periodico Iss sui decessi pubblicato oggi e basato statisticamente su 671 cartelle cliniche dall’1 febbraio al 5 ottobre 2021.

I dati nel periodo vaccinale (1 febbraio – 5 ottobre 2021)

Nel periodo considerato, sono 38.096 i decessi SarsCov2 positivi di cui 33.620 in coloro senza alcuna dose e 1.440 vaccinati con ciclo completo (3,7% di tutti i decessi Covid positivi avvenuti nel periodo).”Ridurre circolazione virus per proteggerli”, dice l’Iss

L’analisi delle caratteristiche sanitarie

L’analisi delle caratteristiche dei deceduti per Covid19, spiega l’Istituto superiore di sanità, “indica che la presenza di cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco), di demenza e di cancro si è dimostrata più alta nel campione di vaccinati”. Dai risultati osservati, sottolinea Graziano Onder, direttore del dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Iss “è possibile ipotizzare che i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all’ infezione da Covid19 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati. Queste persone molto fragili e con una ridotta risposta immunitaria, sono quelle che possono maggiormente beneficiare di una ampia copertura vaccinale dell’intera popolazione in quanto ciò riduce ulteriormente il rischio di infezione. Ridurre la circolazione del virus è il miglior modo per proteggerli”.

L’età media dei deceduti

L’età media dei pazienti deceduti e positivi al Covid19 è 80 anni. Le donne decedute sono 56.792 (43,5%). Solo nella fascia di età maggiore di 90 anni il numero di decessi di sesso femminile è superiore a quelli di sesso maschile, dato da mettere in relazione al fatto che la popolazione in questa fascia è costituita per circa il 72% da donne. Complessivamente, le donne decedute dopo aver contratto infezione da Sars-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane si 85 anni per le donne e 80 per gli uomini).

Solo l’1,2% dei decessi sotto i 50 anni

Al 5 ottobre 2021 sono 1.601, dei 130.468 (1,2%), i pazienti deceduti Sars-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 399 di questi avevano meno di 40 anni (245 uomini e 154 donne con età compresa tra 0 e 39 anni).

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