Sono 4.384  i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 25.286 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 3.964. Il tasso di positività resta al 17% come ieri .

Il paragone con il resto d’Italia

L’isola è al ottavo posto per contagi, al primo posto c’è la Lombardia con 13.421 casi, al secondo caso l’Emilia Romagna con 8.014 casi, al terzo la Toscana con 6.952 casi, al quarto la Campania con 6.653 casi, al quinto il Veneto con 6.468 casi, al sesto il Lazio con 5.614 casi, al settimo il Piemonte con 4.583 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 55.380 con un aumento di 4.084 casi. I guariti sono 284 mentre le vittime sono 16 e portano il totale dei decessi a 7.543.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono 918 ricoverati, con 66 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 112, cinque casi in più rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 888 casi, Catania 1090, Messina 501, Siracusa 586, Trapani 462, Ragusa 312, Caltanissetta 275, Agrigento 262, Enna, 8.

Zona gialla scattata a mezzanotte

La Sicilia si risveglia dopo il week end di capodanno in zona gialla e nonostante la cosa fosse ampiamente prevista e annunciata porta con se un po’ di paura. Si perché l’aumento esponenziale dei contagi di fine e inizio d’anno già fa vedere arancione.

Da mezzanotte l’isola è zona gialla anti Covid19. Sono quattro le regioni che sono passate in zona gialla da oggi: Lombardia, Piemonte, Lazio e proprio la Sicilia.

Salgono a undici le regioni in zona gialla

La settimana precedente non ci sono stati cambi di colore e dunque a Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, le Province autonome di Trento e Bolzano e la Calabria (gialle dalla settimana ancora precedente) si aggiungono le 4 che da lunedì prossimo cambieranno fascia portando ad 11 il totale delle regioni gialle.

Una zona gialla scolorita

Con le nuove regole anti contagio la zona gialla, in Sicilia comporterà davvero poche differenze. Le regole in zona gialla, infatti, sono quasi uguali a quelle già esistenti in zona bianca. Di fatto viene reintrodotto solo il limite dei commensali a tavola visto che in Sicilia, per ordinanza regionale, era già in vigore l’obbligo di mascherina all’aperto.

La paura zona arancione

Ma negli ultimi tre giorni è stato un ‘delirio’ di contagi. Il picco due gironi fa con oltre 5000 ma ieri si è toccato il picco di tasso di positività con il 17% dei tamponi positivi.

Sono stati 3.964  i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 22.832 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 5.764. Il tasso di positività sale al 17 % ieri era al 10%.

Il Super Green pass permette di fare quasi tutto in zona gialla

Di fatto con le regole nuove, però, chi ha il Super green pass nei locali potrà, però continuare a comportarsi come in zona bianca. Solo i non vaccinati dovranno sottostare a restrizioni da zona gialla. Il consiglio dei ministri ha esteso solo due giorni fa proprio l’utilizzo del Super Green pass con un provvedimento che consente di superare le vecchie differenze fra zona bianca e zona gialla.

Negozi e bar aperti

Tutti i negozi restano aperti, né ci saranno cambiamenti nell’attività di bar, e ristoranti. Nessun limite agli spostamenti, nessun coprifuoco previsto. Insomma quasi non ci accorgeremo della zona gialla.

Mascherine

L’uso è obbligatorio anche all’aperto in qualsiasi caso anche in assenza di folla e assembramenti.

Spostamenti

Consentiti tutti gli spostamenti in zona gialla, sia all’interno del proprio Comune, che tra Comuni diversi e anche tra Regioni. Non c’è coprifuoco, né autocertificazione, la circolazione è libera a tutte le ore.

Negozi bar e ristoranti

Tutti aperti anche nei centri commerciali. sia i generalisti che bar e ristoranti, sia con  sale all’aperto che al chiuso.

Scuola

Dopo le feste si tornerà a scuola regolarmente: didattica in presenza al 100% alle scuole elementari e medie. Alle superiori potrà scendere al 70% secondo le esigenze valutate dai dirigenti scolastici in raccordo con l’Asp

 

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