Ammonta a 45 milioni e mezzo di euro la cifra che la Regione Siciliana ha speso per fronteggiare l’emergenza Covid19. La cifra è stata fornita dall’Anac e fa riferimento agli acquisti della Regione, con oltre 2mila appalti, per mascherine, guanti, camici, ventilatori per le terapie intensive e tamponi.
Nella classifica delle regioni italiane la Sicilia si trova all’undicesimo posto. Prima della lista è la Lombardia. Come si legge su La Repubblica Palermo, l’Isola ha risparmiato sui dispositivi di protezione individuale, riuscendo a trovare dei canali ritenuti sicuri, e sui tamponi, effettuandone meno, rispetto ad altri. Più soldi del previsto, invece, quasi 4 milioni, ha speso per l’acquisto di ventilatori a causa dei pochi posti in terapia intensiva. Erano 418 i posti, ben 112 in meno rispetto a quelli previsti.
La Sicilia è l’ottava regione per numero di tamponi eseguiti: 214mila in totale. La Regione ha speso per comprare tamponi, reagenti e test sierologici quasi 3 milioni di euro. La Sicilia ha risparmiato anche per l’acquisto dei dpi spendendo 16 milioni, rispetto a una media nazionale che supera i 58 milioni di euro. Un’azienda indiana, con sede legale in Inghilterra, è stato il tramite principale per far arrivare i dispositivi in Sicilia. Altri contratti sono stati stipulati con altre società estere o direttamente con fornitori asiatici. Per le mascherine, la Regione ha speso 9 milioni di euro, 7 milioni, invece, per camici e guanti. Quasi un milione e mezzo li ha spesi per i disinfettanti.
Intanto la Sicilia si prepara ad una eventuale nuova ondata di Covid19 con nuovo piano, presentato dal governatore Nello Musumeci la settimana scorsa. Il piano prevede 720 posti di terapia intensiva e altri 350 di terapia sub-intensiva. L’investimento complessivo è di circa 131 milioni di euro, di cui 56 per le terapie intensive e 53 per le sub-intensive. Per la ristrutturazione dei Pronto soccorso, con la separazione dei percorsi assistenziali e le aree di permanenza, invece, sono stanziati 21 milioni di euro.
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