In Italia frena l’incremento dei nuovi casi ma è allarme decessi che aumentano del 49,7% in 7 giorni. Rallenta l’aumento di ricoveri e delle terapie intensive, ma ospedali ancora sotto pressione. Intanto si inizia a parlare di convivenza con il virus. Sono i dati dell Fondazione GIMBE sul monitoraggio settimanale dell’epidemia e campagna vaccinale.

Rallentano i nuovi casi

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 12-18 gennaio 2022, rispetto alla precedente, una stabilizzazione del numero di nuovi casi (1.243.789 vs 1.207.689) e un aumento dei decessi (2.266 vs 1.514). Crescono anche i casi attualmente positivi (2.562.156 vs 2.134.139), le persone in isolamento domiciliare (2.540.993 vs 2.115.395), i ricoveri con sintomi (19.448 vs 17.067) e, in misura minore, le terapie intensive (1.715 vs 1.677). “Nell’ultima settimana – dice Nino Cartabellotta, presidente GIMBE – si è registrata una sostanziale stabilizzazione dei nuovi casi intorno a quota 1,2 milioni, con un incremento del 3% rispetto alla settimana precedente e una media mobile a 7 giorni che passa da 174.576 del 12 gennaio a 177.652 il 18 gennaio. Una frenata nazionale della curva che risente di situazioni regionali molto diverse”.

Ancora boom di tamponi

Si registra un aumento del numero dei tamponi totali (+10,8%), passati da 6.926.539 della settimana 5-11 gennaio a 7.672.378 della settimana 12-18 gennaio, con un incremento dei tamponi rapidi (+856.687; +17,8%) a fronte di una leggera flessione di quelli molecolari (-110.848; -5,3%). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività dei tamponi molecolari si riduce ulteriormente (dal 25,4% al 21,2%), mentre rimane stabile (14,4% vs 14%) per gli antigenici rapidi.

Ospedali ancora sotto pressione

Resta alta la pressione sugli ospedali in cui i posti letto occupati da pazienti Covid continuano ad aumentare, seppur più lentamente: rispetto alla settimana precedente +14% in area medica e +2,3% in terapia intensiva. Al 18 gennaio, il tasso di occupazione nazionale da parte di pazienti COVID è del 29,8% in area medica e del 17,8% in area critica. La Sicilia supera la soglia del 15% in area medica e la soglia del 10% in area critica. “In lieve flessione gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – la cui media mobile a 7 giorni scende a 141 ingressi/die rispetto ai 146 della settimana precedente”.

E’ allarme sui decessi che aumentano ancora

Crescono i decessi: 2.266 negli ultimi 7 giorni (di cui 158 riferiti a periodi precedenti), con una media di 324 al giorno rispetto ai 216 della settimana precedente.

Aumentano i cittadini vaccinati

Al 19 gennaio (aggiornamento ore 06.15) l’83,7% della popolazione (n. 49.588.638) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+530.043 rispetto alla settimana precedente) e il 79,6% (n. 47.157.874) ha completato il ciclo vaccinale (+345.024 rispetto alla settimana precedente). In aumento nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (n. 4.426.264), con una media mobile a 7 giorni di 632.323 somministrazioni/die: crescono dell’8,3% le terze dosi (n. 3.607.837) e del 2,8% i nuovi vaccinati (n. 510.742).
Al 18 gennaio rimangono ancora 8,1 milioni le persone senza nemmeno una dose di vaccino: 2,74 milioni appartengono alla fascia 5-11 anni, oltre 760 mila alla fascia 12-19 e 2,06 milioni sono over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione.

Si torna a parlare di convivenza col virus

“In uno scenario ancora critico – dice Cartabellotta – caratterizzato dall’elevata circolazione del virus e da una rilevante occupazione dei posti letto ospedalieri da parte dei pazienti COVID, le Regioni hanno messo sul tavolo varie proposte da discutere con il Governo, per semplificare la fase di convivenza con il SARS-CoV-2, su cui la Fondazione GIMBE ha condotto una puntuale analisi”.

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