“Dopo la circolare dell’Assessorato alla Salute dello scorso 4 Maggio, riscontriamo ancora una volta che l’attenzione viene rivolta, giustamente, a tutto il personale che opera presso le strutture ospedaliere siciliane, ma ci si dimentica delle migliaia di lavoratrici e lavoratori degli appalti di pulizia, sanificazione, ausiliariato, vigilanza e delle mense, afferma Mimma Calabrò Segretario Regionale Fisascat Cisl Sicilia.

“Malgrado la nota inviata al Presidente della Regione all’indomani dell’ordinanza n.7 del 20 marzo 2020 della Regione Sicilia con la quale chiedevamo di includere nel provvedimento di effettuazione dei tamponi anche il personale in appalto all’interno degli ospedali – continua la Calabrò – è inaccettabile riscontrare nella circolare dell’Assessorato ancora una volta che questo personale non viene menzionato, rimanendo ancora una volta “invisibile”. Sono figure importanti e necessarie, perché con il loro operato permettono che tutta la macchina organizzativa all’interno degli ospedali funzioni, lavorando con dedizione e correndo il rischio che è insito nel fatto di essere a contatto con i degenti e con il personale sanitario – aggiunge la sindacalista – e potrebbero, a loro volta, essere veicolo di contagio. Abbiamo già inviato nota all’Assessore alla Sanità, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, per farsi parte attiva nei confronti dei dirigenti ospedalieri chiedendo di effettuare i tamponi anche a questi lavoratori. Confidiamo che si sia trattato di un mero disguido – conclude la Calabrò – e non si può più attendere perché ne va della sicurezza di questi lavoratori, delle loro famiglie e di tutti coloro che insieme a loro vivono la realtà ospedaliera e riteniamo altresì che ogni “giusto” provvedimento che si adotti a favore del personale sanitario, non può non tener conto di questi lavoratori”.

La Fisascat Cisl Sicilia chiede dunque maggiore attenzione per questa ampia platea di lavoratori che prestano il proprio servizio negli ospedali siciliani ogni giorno e che hanno contribuito, con il loro operato, ad affrontare l’emergenza Covid19.