Un team di ricerca coordinato dal prof. Andrea Cortegiani del Dipartimento DiChirOnS-Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università degli Studi di Palermo, insieme alla dott.ssa Claudia Crimi dell’Università degli Studi Catania, ha condotto uno studio clinico internazionale multicentrico confrontando una nuova metodica di somministrazione di ossigeno con l’ossigenoterapia convenzionale in pazienti con insufficienza respiratoria dovuta a Covid19.

Lo studio pubblicato sulla rivista “Thorax”, il primo a testare tale ipotesi

Lo studio, dal titolo “High-flow nasal oxygen versus conventional oxygen therapy in patients with COVID-19 pneumonia and mild hypoxaemia: a randomised controlled trial”, è stato pubblicato sulla rivista “Thorax”, tra le più importanti in materia di Respiratory e Critical Care Medicine, ed è il primo a testare tale ipotesi in questo specifico target di popolazione.

Coinvolti nello studio 364 pazienti ricoverati in sei diversi Paesi

Il team, composto, tra gli altri, dal prof. Antonino Giarratano, dal prof. Cesare Gregoretti del DiChirOnS e dalla dott.ssa Mariachiara Ippolito afferente alla Scuola di Specializzazione in Anestesia Rianimazione Terapia Intensiva e del dolore UniPa, ha incluso nello studio 364 pazienti, ricoverati in 27 ospedali di sei diversi Paesi: Italia, Grecia, Portogallo, Polonia, Turchia e Spagna.

Studio sul ruolo dell’ossigenoterapia ad alti flussi per pazienti Covid19

“L’ipotesi di ricerca è nata da una domanda clinica sviluppatasi durante l’assistenza ai pazienti con COVID-19, per i quali vi è incertezza su quale sia la migliore strategia di supporto respiratorio – spiega il prof. Cortegiani – Questo studio internazionale contribuisce in maniera sostanziale a chiarire il ruolo dell’ossigenoterapia ad alti flussi in questo contesto e apre le porte ad ipotesi di ricerca anche in altre tipologie di pazienti”.

Intanto diminuiscono sensibilmente i ricoveri per Covid19

Scende ancora la curva dei ricoveri Covid negli ospedali. Il trend di calo sembra essersi consolidato: per la quinta settimana consecutiva diminuisce il numero di pazienti ricoverati nelle aree Covid, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, del 16,3%.Emerge dal report degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) dell’8 giugno.Nei reparti Covid ordinari la riduzione settimanale è al 15,9%.

In rianimazioni -24,2%, no Vax il 40% di posti in intensiva

Nelle rianimazioni il numero dei ricoverati scende del 24,2% e si registra un incremento dei pazienti no vax che risultano a oggi il 40% di chi occupa un posto letto in terapia intensiva.

-16,3% ricoveri

Secondo Fiaso la stragrande maggioranza dei soggetti vaccinati finiti in rianimazione risulta aver ricevuto la somministrazione del vaccino da oltre 4 mesi e, pur affetta da altre patologie, non ha fatto la dose booster. Riguardo i pazienti pediatrici, complessivamente sono 28 i quelli sotto i 18 anni ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete dei sentinella Fiaso fra cui due bambini ricoverati in terapia intensiva Con Covid e tre casi di MIS-C. La situazione mostra un aumento rispetto alla settimana scorsa (+12 casi) anche se i numeri restano bassi.

(nella foto il professore Andrea Cortegiani)

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