“Fratelli d’Italia faccia un passo indietro”. A ribadire l’invito già venuto da tutti, o quasi, i partiti della coalizione, è il leghista Vincenzo Figuccia. Ieri aveva parlato la sua capogruppo Marianna Caronia, per nulla morbida sulla vicenda

La testa di Scarpinato

Per uscire dalla crisi che si sta rischiando c’è una sola strada per Forza Italia, Lega e Dc Nuova la testa di Scarpinato, politicamente parlando.

“In questi giorni non sono intervenuto sulla questione che riguarda il bando da 3,7 milioni affidati e poi revocati per la mostra al Festival di Cannes – dice il deputato regionale della Lega Prima l’Italia Vincenzo. Figuccia  ma una cosa mi sento di dirla. Io sto con il Presidente Schifani e con i siciliani onesti. E’ giusto che gli organi preposti facciano chiarezza, individuando eventuali responsabili in modo da ritornare velocemente al lavoro, che ci aspetta e che affronteremo in questi mesi a partire dalla finanziaria. Fratelli d’Italia faccia un passo indietro, rispettando le posizioni del nostro Presidente Schifani e dell’intera coalizione“.

Non una accusa diretta, dunque, ma la richiesta di un gesto di opportunità e buona volontà per rasserenare gli animi e guardare tutto senza la lente distorta dello scontro.

Il diktat romano di Fratelli d’Italia

La situazione, adesso, è complessa tanto che da Roma è arrivato un segnale preciso: sulla vicenda occorre silenzio. Manlio Messina, quando ha sferrato il suo attacco, non lo aveva concordato con i vertici del partito e questo crea imbarazzo ma i meloniani non hanno nessuna intenzione di cedere il turismo. L’assessorato deve essere di FdI a qualunque costo, secondo quanto filtra in particolare dall’area Lollobrigida.

Il tema, adesso, è se salire sull’Aventino e difendere il soldato Scarpinato oppure chiedergli di fare la ‘vittima sacrificale’ e indicare un altro nome. Una eventualità, questa, che potrebbe salvare capra e cavoli mettendo Schifani nella condizione di uscirne bene e mantenendo il posto desiderato.

L’irritazione di Schifani

Ma anche questa strada potrebbe non bastare a risolvere il conflitto. Il Presidente Schifani è più che irritato e vuole vederci chiaro nella vicenda. Ma non solo. Vuole chiarezza anche nei rapporti. Venerdì sera, fra visite di cortesia e incontri sull’Autonomia differenziata, ha discusso con i vertici nazionali della Lega. Nella stessa giornata ha avuto un confronto anche con la Dc Nuova. Gli alleati sono con lui anche se una spina Schifani ce l’ha dentro casa. Si tratta di  Gianfranco Miccichè che oggi approfitta per ricordare di essere stato fatto fuori proprio perché non gradito a Fratelli d’Italia ma anche per una stoccata al Presidente della Regione “se ha mentito deve dimettersi”.

Gli equilibri  e gli equilibrismi

Le posizioni sono chiare, da una parte Forza Italia all’Ars, Lega e Dc Nuova con Schifani, dall’altra Fratelli d’Italia che cerca di far pesare in maniera consistente il risultato elettorale all’interno della coalizione come fatto imponendo due assessori non parlamentari, uno dei quali è proprio Scarpinato. Nel mezzo gli autonomisti intervenuti con una dichiarazione ‘cerchiobottistica’ dell’assessore Di Mauro “Piuttosto che comunicare attraverso i mass media l’implicita e non disinteressata appartenenza alla tifoseria, le forze politiche dovrebbero attivarsi per un confronto franco e costruttivo al fine di chiarire e di concordare le importanti scelte da compiere”. In fondo, è la preoccupazione degli autonomisti, litigare oggi con FdI non è proprio il caso. In ballo c’è ancora la scelta del candidato a sindaco di Catania