È stato ritrovato dagli agenti della polizia di Stato alla stazione centrale di Palermo Carmelo Saccone, il sessantenne Lsu dipendente del comune di Sciacca (Agrigento) di cui da giorni si erano perse le tracce. L’uomo sta bene.

L’uomo scomparso da giorni

La denuncia della sua scomparsa era stata fatta direttamente dai vigili urbani. L’uomo non ha alcun parente in città. Dopo che si era diffusa la notizia della sua scomparsa diverse persone, anche sui social, avevano detto di averlo visto. Potrebbe essere stata decisiva una segnalazione specifica, che lo collocava proprio alla stazione di Palermo, dove poi in effetti è stato ritrovato.

Saccone è un senzatetto

La scomparsa di Saccone era stata segnalata alle varie questure, e le ricerche della polizia hanno avuto l’esito migliore in poco tempo. Stando a quanto si apprende Saccone è un senzatetto, e pur lavorando non ha una casa e dormirebbe all’addiaccio, in particolare nei pressi dei gabinetti pubblici di piazza Scandaliato. L’allarme è scattato dopo circa una settimana di assenza dal lavoro. Le successive ricerche, sia telefoniche che presso la sua abitazione, non hanno dato alcun esito.

A Palermo il caso dell’uomo morto a Montepellegrino

A gennaio il ritrovamento del corpo a pochi metri dal belvedere di Montepellegrino in una scarpata vicino al santuario. La conferma dopo il doloroso riconoscimento da parte dei familiari. Si sono chiuse nel peggiore dei modi le ricerche di Andrea Capobianco, il 34enne di Caltanissetta del quale i familiari avevano denunciato la scomparsa.

Disposta l’autopsia

Il corpo del 34enne è stato trasferito nell’obitorio del Policlinico per gli accertamenti del medico legale. Il magistrato, alla luce degli elementi acquisiti, ha deciso di disporre l’autopsia. Si erano perse le tracce dell’uomo dal 18 gennaio, e pare che da quel pomeriggio il cellulare risultasse irraggiungibile. L’ultimo messaggio lo avrebbe mandato al fratello Antonio, dicendogli che avrebbe raggiunto Palermo, forse in treno. I familiari, temendo che potesse trovarsi in pericolo, avevano lanciato un appello tramite i social chiedendo a tutti di collaborare nelle ricerche e rivolgendosi anche alla redazione del programma “Chi l’ha visto?”.