• Cambio di appalto pulizie cittadella giudiziaria
  • La sigla sindacale Uiltucs denuncia lavoratori penalizzati
  • Ai lavoratori ridotto orario e livello

Orario ridotto e riduzione del livello d’inquadramento per i 37 lavoratori che si occupano del servizio di pulizia di diversi immobili pubblici come quelli della Corte di Appello di Palermo e dell’Avvocatura Distrettuale di Palermo. Lo denuncia la Uiltucs Sicilia che ritiene inaccettabile e ingiustificabile quanto avvenuto.

Il cambio di appalto e le proteste

I dipendenti erano transitati dalla Coop Service Fm alla Dussmann service srl a seguito di gara d’appalto e, nonostante le condizione immutate dell’appalto, questi lavoratori hanno subito una riduzione del proprio livello, pur mantenendo la medesima mansione, ma soprattutto una drastica riduzione dell’orario di lavoro, passato addirittura da 40 a 15 ore settimanali. E ciò è avvenuto nonostante “la riduzione drastica del personale impiegato precedentemente ovvero i circa 80 operatori della Rap che non presidiano più tali siti”.

Dipendenti trasferiti

La Uiltucs segnala inoltre il caso dei lavoratori “ingiustamente e ingiustificatamente trasferiti dal proprio sito di appartenenza e destinati a svolgere il proprio servizio presso l’ospedale Cervello, Villa Sofia e il Cto di Palermo nei reparti Covid 19, lasciando inspiegabilmente le attività di pulimento della cittadella giudiziaria a personale di nuova assunzione”.

Le richieste dei sindacati

La Uiltucs chiede quindi “il rispetto della normativa e della disciplina contrattuale, in termini di garanzia dei diritti quesiti e di rispetto della clausola sociale, ed ha avviato la procedura di raffreddamento ai sensi della legge 146/90 propedeutica alla proclamazione dello sciopero per i servizi pubblici essenziali. È stata inoltre inviata richiesta di convocazione presso il centro per l’impiego di Palermo per intervenire sostenendo i lavoratori e le loro famiglie, che illegittimamente e ingiustificatamente sono costretti a subire condizioni economiche umilianti e insostenibili”.