“Nonostante le continue e pressanti azioni Sindacali intraprese dal Cobas/Codir nell’ultimo anno, culminate con la proclamazione dello sciopero che ha visto l’adesione del 37,09% dei dirigenti (434 su 1170), ad oggi permane una situazione di stallo nella quale sono sospese le trattative con l’Aran Sicilia e non è stata emanata da parte del governo una direttiva esplicativa per la stipula del contratto di lavoro 2016-2018 della dirigenza. Inoltre, cosa mai accaduta nella storia della Regione Siciliana, il Presidente della Regione non ha mai ricevuto le delegazioni Sindacali rappresentative della dirigenza regionale”. Lo si legge in una nota del Cobas/Codir.
La nota prosegue: “Invece, proprio oggi, su un noto quotidiano spicca una dichiarazione attribuita al Presidente della Regione che avrebbe detto, in occasione dell’incontro con i nuovi direttori dei parchi archeologici di “essere stato eletto dai siciliani e, rivolgendosi proprio ai nuovi direttori dei parchi, voi dovete rispondere a me.”
“Il Cobas/Codir ha più volte evidenziato l’importanza di procedere a un rinnovo contrattuale non soltanto per l’adeguamento salariale della dirigenza fermo a quattordici anni fa, ma soprattutto per la necessità di modificare alcune norme contrattuali iniziando dalle modalità di affidamento degli incarichi.” A dichiararlo sono Dario Matranga e Marcello Minio Segretari Generali del Cobas/Codir.
“La mancata modifica delle norme contrattuali – proseguono Matranga e Minio – in perfetta continuità con il triste percorso segnato dal governo Crocetta, fa comodo anche al governo in carica che, cogliendo l’occasione della rimodulazione amministrativa e strutturale dell’amministrazione regionale, in concomitanza della scadenza dei contratti individuali del personale dirigenziale, sembrerebbe nominare inopinatamente la nuova classe dirigenziale con il solo apparente metodo dell’appartenenza o della simpatia”.
“Il Cobas/Codir – concludono Matranga e Minio – non solo chiedono di chiudere la vertenza sul rinnovo contrattuale della dirigenza avviando immediatamente le trattative per il dovuto rinnovo ma, nel contempo, chiedono, altresì, di avviare un percorso costruttivo che ponga alla base, quantomeno per il futuro, il rispetto delle norme attualmente esistenti sulle procedure degli incarichi dirigenziali e ciò al fine di separare realmente l’azione politica dall’azione amministrativa mettendo in primo piano il merito e il curriculum di ciascun dirigente e non assoggettare quest’ultima al volere e agli appetiti del governo di turno”.
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