La trasformazione in ente pubblico economico toglierebbe finalmente quella camicia di forza al Consorzio autostrade siciliano, carrozzone della politica oggi lontano da una condizione di economicità e funzionalità”.

Lo afferma Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, rivolgendosi all’assessore regionale Falcone, pronto a portare in aula questo disegno di legge.

“Il Cas ha un’autonomia decisionale limitata poiché tutte le delibere sono soggette ad approvazione da parte degli organi regionali. Se fosse svincolato dall’apparato burocratico della pubblica amministrazione – continua il leader della Uil Sicilia – potrebbe adattarsi più facilmente ai cambiamenti del mercato e operare in una logica di investimenti con procedure più snelle e funzionali e con l’obbligo di assicurare la gestione delle risorse pubbliche. Con la trasformazione in ente pubblico, inoltre, sarebbe possibile risparmiare sulle spese destinate alla doppia contabilità, che la natura ibrida dell’ente impone, e scaricare circa 15 milioni annui di imposte a titolo di Iva con la possibilità di reinvestirle in adeguamenti infrastrutturali dando maggiore qualità e sicurezza alla rete autostradale siciliana”.

E ancora questa trasformazione “consentirebbe di risolvere il problema del riconoscimento del contratto nazionale di lavoro per gli oltre 300 dipendenti e di sbloccare le procedure per la copertura dei posti vacanti nella dotazione organica, soprattutto le indispensabili figure professionali del settore tecnico e della linea di esazione dando finalmente risposte al problema del precariato”.

Attualmente il Cas si occupa della gestione delle autostrade A18 Messina Catania, A20 Messina-Palermo e della Catania – Siracusa – Gela, tratta ancora non soggetta a pedaggio.

Il disegno di legge che l’assessore Falcone è pronto a presentare cambierebbe quindi la natura del Consorzio Autostrade Siciliane, con notevoli effetti positivi secondo il leader siciliano della Uil.

In tema sempre di infrastrutture, intanto stamane è arrivata notizia che il governo Musumeci ha affidato a un pool di avvocati il compito di redigere una relazione per quantificare i danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato all’isola per non avere portato a termine alcuni cantieri ritenuti strategici e fondamentali. “Il 15 giugno il gruppo ci darà l’esito del lavoro e noi procederemo di conseguenza giudizialmente nei confronti di Anas”.
Lo annuncia il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, durante una conferenza stampa appositamente convocata. Tante le opere che finiranno nel calderone delle verifiche legali.

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