Oltre 1200 pratiche di residenza anagrafica inevase tra il 2022 e il 2023: questi i numeri forniti da un gruppo di una quarantina di associazioni di categoria che, in una nota, fanno il punto sulle interlocuzioni avute con l’Amministrazione Comunale in merito ai disservizi degli uffici di piazza Giulio Cesare. Fronte sul quale gli esponenti delle sigle che rappresentano il mondo dei cittadini stranieri in attesa dei documenti da parte degli uffici annuncia alcune novità. Fra queste, la promessa del Comune di formare otto nuovi addetti alle pratiche di residenza.

Le associazioni: “Fatti passi in avanti”

Un tema sul quale il gruppo di associazioni di categoria aveva manifestato, lo scorso 14 marzo, sotto l’Ufficio Anagrafe del Comune di Palermo. Ciò a proposito di uno dei tanti disagi registrati dall’utenza, che già soffre per le lunghe code registrate nelle postazioni decentrate per l’emissione delle carte d’identità, ma che comporta notevoli difficoltà nella vita quotidiana, in particolare dei cittadini stranieri. Dopo l’ultimo tavolo di confronto del 12 aprile sui disservizi dell’ufficio Anagrafe, il 10 maggio si è svolto un nuovo incontro fra gli attori coinvolti.

“Rileviamo che ancora, dopo due incontri, non è stato presentato il piano straordinario che avevamo chiesto per affrontare sistematicamente l’emergenza – sottolineano le associazioni. Ma comunque si sono fatti dei passi avanti, in relazione all’espletamento delle pratiche dei cittadini ospitati nei centri di accoglienza (Sai) e ai tempi di evasione per le pratiche di cambio domicilio”. Secondo i dati presentati ai precedenti incontri, rimangono tra il 2022 e il 2023 ancora 1.208 pratiche inevase, che riguardano cittadini stranieri senza residenza anagrafica.

“Saranno formati altri 8 addetti”

È stato annunciato il proposito di formare come ufficiali di anagrafe altri 8 lavoratori, attualmente impegnati presso il segretariato sociale delle diverse circoscrizioni – aggiungono i rappresentanti del gruppo – L’amministrazione comunale sostiene infatti che, malgrado in organigramma figurino 140 lavoratori all’interno di questo settore, solo una quarantina sono adibiti all’ufficio anagrafe, pertanto è necessario formare altro personale”.

“La normalizzazione del servizio, se avverrà, come auspichiamo, potrà andare a regime solo tra alcuni mesi, secondo l’amministrazione – sottolinea la nota del gruppo diritto alla residenza -. Resteremo vigili e attenti nel registrare tutti i passi che saranno fatti per la risoluzione dei problemi. Diversamente, non ci resterà che riattivare la lotta attraverso il contenzioso sindacale e legale. I delegati delle organizzazioni hanno altresì chiesto di estendere la possibilità di prenotarsi online a tutti i cittadini che necessitano di effettuare la prima iscrizione anagrafica”.