Ancora l’emergenza rifiuti a Palermo e lo smaltimento dei rifiuti alla discarica di Bellolampo tengono banco vista la situazione di emergenza che si è venuta a creare in un contesto di dati discordanti tra Comune e Arpa che non fanno altro che aumentare le preoccupazioni per una vicenda che rischia di gettare la città in un vero e proprio caos. A Bellolampo giacciono rifiuti da trattare e da mandare in altre discariche della Sicilia. Discariche che in alcuni, vedi Oikos, rifiutano la spazzatura proveniente dalla discarica palermitana perchè non trattata a dovere.
Rap e Arpa si sono incontrati per fare il punto sulla situazione.
“Con Arpa Sicilia abbiamo chiarito i rilievi sulla proposta di ordinanza che dovrà firmare il sindaco Leoluca Orlando, che riguarda Bellolampo, e abbiamo concordato il percorso da intraprendere: nel pomeriggio nella sede del Dipartimento acqua e rifiuti ci sarà un nuovo incontro e mi auguro che la situazione si sblocchi definitivamente”. A dirlo Giuseppe Norata. “Abbiamo richiesto alla Regione – spiega Norata – di avere assegnati più spazi negli impianti siciliani. Inoltre, oggi ho fatto partire una diffida a tutti gli impianti dell’isola individuati nei decreti, in ottemperanza a quanto previsto dalla Regione, affinché ricevano i rifiuti trattati a Palermo superando eventuali intoppi burocratici. L’obiettivo – prosegue – è ridurre la quantità di rifiuti da portare fuori dalla discarica di Bellolampo in modo da realizzare economie rimodellando la chiusura della sesta vasca”. Norata aggiunge che la Rap punta “all’ampliamento dell’impianto di compostaggio che proprio ieri ha raggiunto i limiti di quantità autorizzata dalla Regione”. “La quantità di rifiuti è stata lavorata in 9 mesi – evidenzia – abbiamo in sostanza anticipato la lavorazione di tre mesi e quindi avremo spazio per occuparci del compostaggio fino al 31 dicembre di altri rifiuti organici che in città per fortuna si producono in maniera differenziata. Ritengo che con il passaggio finale del pomeriggio si possa sbloccare questa situazione”. “L’impianto di trattamento meccanico biologico, cosiddetto Tmb a Bellolampo, è aperto e nella sua piena funzionalità”. assicura Norata. “E’ stato fermato ieri per un paio d’ore a causa di un problema tecnico, che può succedere in qualsiasi macchinario; il problema è stato superato con l’intervento della squadra di manutenzione interna dell’impianto”.
“Creare una emergenza rifiuti in città non serviva e non serve a nessuno, piuttosto abbiamo preferito gestirla in un luogo confinato come la discarica di Bellolampo, anche per agevolare la cittadinanza – aggiunge -. E’ un percorso che abbiamo condiviso con la stessa amministrazione comunale – precisa Norata – Oggi abbiamo circa 30 mila tonnellate di rifiuti tra piazzali e corridoi, trattati e non, la situazione è certamente complessa ma noi siamo fiduciosi e speriamo che tutto possa rientrare in tempi rapidi. Confidiamo nella collaborazione delle istituzioni e dei cittadini, moltissimi dei quali serviti dalla raccolta differenziata ‘porta a porta’ – sottolinea l’amministratore di Rap – si ostinano a non differenziare i rifiuti, contribuendo con questo comportamento ad accrescere il problema di Bellolampo”.
Ma anche la Oikos tiene a dire la sua e a spiegare questo scontro a suon di rifiuti.
Nelle 600 tonnellate di spazzatura inviate nel Catanese dalla Rap di Palermo e rifiutata dall’Oikos c’era un residuo umido del 27% a fronte del 15% previsto dalla legge, oltre a sostanze putrescibili e rifiuti non trattati. Lo hanno reso noto i legali della società che gestisce le discariche Valanghe d’inverno e Tiritì tra Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Nella discarica Valanga d’inverno continuano ad essere conferite 400 tonnellate di rifiuti che arrivano da paesi del Ragusano. Il sito ne contiene già un milione e mezzo di metri cubi e ne potrà ricevere ancora un milione. I dati sono stati rivelati durante una conferenza stampa che si è temuta a conclusione di un sopralluogo riservato ai giornalisti nelle due discariche. Iniziativa organizzata dall’Oikos contro quella che ha definito “le continue e gravi affermazioni rese nei riguardi della discarica e dei provvedimenti autorizzativi che ne consentono l’esercizio” e che le “impongono di denunciare la falsità dei rilievi mossi”. Contro questa “campagna di disinformazione” l’Oikos ha “sentito l’esigenza di un confronto di assoluta trasparenza con la stampa”. Per questo ha organizzato un sopralluogo nelle due discariche affinché “sia percepita, de visu, la gestione complessiva dell’impianto, il trattamento dei rifiuti e la loro gestione”. L’Oikos ha ricordato che “il rinnovo da parte della Regione dell’Autorizzazione integrale ambientale (Aia) è giunto dopo un confronto anche con gli Enti territoriali” che, “direttamente o indirettamente”, sono stati “coinvolti” e “hanno potuto manifestare le loro posizioni formulando i loro rilievi nel più ampio e garantito contraddittorio”.
La società ha infine “ribadito che l’impianto di discarica è quotidianamente monitorato dai professionisti” e che su questo l’Oikos deve “rendere conto agli organi pubblici che assolvono alla tutela dell’ambiente e mi riferisco, in particolare, all’Arpa, l’Agenzia pubblica preposta alla protezione ambientale”.
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