Le imprese funebri continuano il loro duro lavoro per trasferire le bare dal cimitero di Santa Maria dei Rotoli a quello di Sant’Orsola. Dodici salme al giorno per due volte a settimane: ventiquattro bare in totale da sottrarre alle oltre 900 a deposito.

Operazioni che rientrano nell’alveo del cronoprogramma promosso dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Un documento che indica tempi, modalità ed obiettivi di ogni singolo intervento da mettere in pratica, sulla base dell’ordinanza emessa dal primo cittadino e dall’assessore ai Servizi Cimiteriali Antonino Sala.

La situazione ai Rotoli

Fra le operazioni previste vi rientrano anche gli spostamenti al camposanto di Sant’Orsola, che sta liberando i loculi necessari a completare le tumulazioni dei feretri. Circa 420 le salme in totale destinate a questa tipologia di sepoltura.

Da venerdì 3 settembre sono partiti i primi 75 trasferimenti verso il cimitero di via Parlavecchio. La Federazione Nazionale Imprese Funebri è già al lavoro per condurre le prime traslazioni di salme, realizzate al prezzo simbolico di 100 euro. Successivamente toccherà alle bare per le quali le famiglie hanno prestato il consenso, ma su cui manca la firma dell’accordo. Il passaggio di consegne avverrà a partire dal 14 settembre.

A coadiuvare il personale delle imprese vi erano gli operai della Reset. I dipendenti comunali, armati di tuta ed armamentario necessario, hanno rintracciato e portato all’esterno i feretri destinati al trasferimento. Operazioni necessarie per ridurre il numero di bare presenti all’interno delle tensostrutture. Aree che hanno subito, più di altre, gli effetti della pioggia caduta nelle ultime quarantotto ore.

Le salme accatastate a terra sono state alzate con i pochi mezzi a disposizione. Ciò ricorrendo a blocchetti di cemento, pezzi di legno o, addirittura, ad oggetti di plastica messi al di sotto delle bare. Casse che comunque hanno risentito del periodo a deposito, con crepe e scorticamenti esterni. Novità positive invece arrivano da Sala Bonanno, dalla quale sono stati tolti tutti i feretri a terra. Gli stessi sono stati posizionati sulle strutture costruite con i ferri innocenti.

Il cronoprogramma del sindaco

Nessuna novità invece sul fronte dei container sottoposti a sequestro penale. I rifiuti, fra i quali vi sono anche le lastre zincate per sigillare le bare, sono ancora nei viali del camposanto. Così come i loculi ipogei, sui quali il Comune di Palermo ha previsto un tempo d’impiego intorno ai 250 giorni, per un valore di 717 mila euro. Progetto, anch’esso, che rientra all’interno del cronoprogramma del sindaco Leoluca Orlando.

Un documento nel quale sono state indicate, punto per punto, le date di esecuzione dei vari step per risolvere l’emergenza. In estrema sintesi, il Comune conta di completare le tumulazioni entro il 31 ottobre, mentre le operazioni di inumazione saranno concluse entro il 31 dicembre.

L’Amministrazione ha poi fissato l’orizzonte temporale anche sui progetti a medio e lungo termine. Per quanto riguarda il forno crematorio, l’Amministrazione conta di poterlo riparare entro sei mesi dalla data odierna. Un progetto il cui studio di fattibilità ha previsto una somma di 218 mila euro.

Sempre sul fronte Rotoli, il sindaco ha poi chiarito l’iter del campo d’inumazione da realizzare nella sezione 473. Opera da 317 mila euro, da ultimare entro 250 giorni, che consentirà di creare 198 loculi.

Chiarimenti anche sulle cremazioni. Le attività di trasferimento in terra calabra hanno consentito l’esecuzione di 62 cerimonie di questa tipologia. Il Comune si è impegnato all’ulteriore trasferimento di 8 unità. Altre 56 saranno trasferiti gratuitamente presso l’impianto di Misterbianco. Di queste, quattro sono già partite ed altre 10 saranno consegnate entro il 15 settembre.