Una manifestazione regionale con la partecipazione del leader della Fiom Cgil, Maurizio Landini, si terrà a Palermo mercoledì 15 giugno nell’ambito dello sciopero generale dei metalmeccanici indetto da Fim, Fiom e Uilm a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di categoria.

Il concentramento sarà alle 9 a piazza Croci. Da qui partirà il corteo diretto verso piazza Verdi dove si terranno i comizi di delegati aziendali, di Ferdinando Iuliano, della segreteria nazionale della Fim, Cisl, Silvio Vicari, coordinatore regionale Uilm e di Landini.

La protesta di mercoledì è una delle iniziative di lotta decise unitariamente dai sindacati su scala nazionale. Dopo lo sciopero degli straordinari e della flessibilità del 28 maggio e dell’11 giugno, lo sciopero generale di 8 ore del 9 e 10 luglio in molte regioni , mercoledì ad astenersi dal lavoro saranno i metalmeccanici di Sicilia, Sardegna e Calabria.

“La trattativa per il contratto, scaduto nel 2015 ( si tratta peraltro di un contratto non firmato dalla Fiom) – dice Roberto Mastrosimone, segretario generale della Fiom Sicilia- è in stallo perché Federmeccanica si è arroccata sulle sue posizioni. L’ipotesi che alla stragrande maggioranza della categoria non venga riconosciuto l’aumento salariale – sottolinea- è semplicemente inaccettabile e inaccoglibile. Universalità del contratto significa stessi diritti e stesso salario per tutti- sottolinea- e rispetto a questo non intendiamo arretrare, è infatti un elemento di equità e dignità del lavoro imprescinbile”. Secondo i calcoli dei sindacati, stando ai criteri voluti da Federmeccanica che escludono ad esempio dagli aumenti chi usufruisce di scatti di anzianità o ha un salario più alto in virtù della contrattazione di secondo livello, solo il 5% dei metalmeccanici usufruirebbe degli aumenti.

“Noi- sottolinea Mastrosimone- contrastiamo un disegno che mira di fatto a cancellare il contratto nazionale e a mettere in discussione il modello contrattuale. Questo principio generale è ancora più importante per una Regione come la Sicilia dove il lavoro nel settore è in profonda crisi e il lavoratore dunque più debole ed esposto”. Mercoledì i metalmeccanici scioperano anche per gli ammortizzatori sociali chiedendone l’estensione oltre il 2016.

“Questa battaglia- osserva il segretario regionale della Fiom- è fondamentale per la Sicilia, dove l’occupazione nel manifatturiero prosegue il suo trend discendente. L’ultima rilevazione trimestrale Istat- ricorda- rivela un calo di altre 8 mila unità tra il pimo trimestre 2015 e il primo del 2016”. Dal 2008 al 2016 nel manifatturiero, in Sicilia sono andati perduti 26 mila posti di lavoro (da 146 mila occupati a 120 mila)”.

Fim, Fiom e Uilm chiedono anche la qualificazione delle relazioni industriali, il miglioramento delle condizioni di lavoro e la tutela di tutte le forme di lavoro, l’estensione della contrattazione di 2° livello su tutti gli aspetti che riguardano la prestazione lavorativa, nuovi diritti di formazione, welfare e valorizzazione delle professionalità.