Ai “lavori socialmente utili” i quattro vandali che danneggiarono una fermata dell’Amat a Palermo. Gli imputati, che commisero il raid in viale Principe di Scalea, hanno dipinto la pensilina della fermata pulendo, anche, la porzione di marciapiedi della fermata. Questa la loro “condanna” per quel gesto vandalico.

Azienda risarcita con attività sociale

“L’Amat – dice il legale dell’azienda, Christian Alessi – ha raggiunto l’obiettivo di essere risarcita con un’attività a favore dell’azienda e della collettività di importo equivalente al danno subito. Con questa attività si è, inoltre, perseguito l’ulteriore e meritevole scopo di rieducare gli autori della condotta dannosa che con la loro opera di risarcimento”.

Soddisfatti del lavoro

La dirigenza della società che svolge a Palermo il servizio di trasporto pubblico urbano, si è dichiarata soddisfatta dell’attività svolta dai 4 giovani imputati affermando che “tale iniziativa, svolta per la prima volta nella nostra Città, potrà essere ripercorsa anche in altre occasioni al fine di disincentivare la commissione degli atti vandalici che, quotidianamente, i beni dell’Amat Palermo subiscono”.

A marzo carrozza imbrattata

Nel marzo scorso vi fu l’ennesimo danneggiamento sul tram. Scaduto il contratto con le guardie giurate, un gruppo di ragazzini hanno devastato la carrozza del tram che collega la stazione di Palermo al centro commerciale Forum con le bombolette spray. I ragazzi hanno oscurato le telecamere utilizzando della vernice spray. In sei sono saliti sul mezzo e sotto gli occhi impauriti di alcuni passeggeri hanno iniziato ad imbrattare i sedili e i vetri. L’autista, chiuso nella sua postazione, si sarebbe reso conto della devastazione solo dopo che i giovani erano scappati. L’Amat ha fatto rientrare in deposito il tram per lavori di manutenzione straordinaria.

La settimana nera per Amat

Questo episodio arrivò al culmine di una settimana “nera” per l’Amat allo Sperone. Qualche giorno prima altri due mezzi del sistema tranviario vennero danneggiati da alcuni ragazzini che avrebbero utilizzato due vetture della linea 1 come bersagli mobili. Risultato: due vetri rotti, disagi al servizio e migliaia di euro di danni.

 

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