“Cultura, sociale e promozione della legalità sono le vittime preferite dal Governo regionale guidato da Musumeci.”
Lo afferma il Presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava, che sottolinea come “sia nella Finanziaria sia nella assegnazione dei fondi della ex Tabella H, la scure dei tagli colpisce sempre gli stessi settori.
In pochi giorni infatti il Governo ha deciso di azzerare si fatto i capitoli per il sostegno alle imprese taglieggiate e contemporaneamente dimezza, se non di più, i già scarsi contributi alle associazioni storiche che si occupano della diffusione della legalità e del contrasto alla mafia”.
“Appena un anno – ricorda Fava – fa l’Assessore Armao e il Presidente Musumeci avevano annunciato una rimodulazione nella gestione dei fondi della ex Tabella H nel senso della trasparenza; oggi non solo si prosegue con un sistema distorto e opaco ma si riesce a far rientrare dalla finestra un consistente contributo all’Istituto superiore di giornalismo, che la scorsa finanziaria su nostra proposta aveva deciso di abolire, non essendo questo ente riconosciuto dall’ordine dei giornalisti.”
Per Fava si tratta di “segnali pessimi: l’ennesima riprova di come, sotto gli annunci spot del governo, si nasconda un’imbarazzante continuità col passato ed un sostanziale immobilismo”.
Dello stesso tenore le parole della Cgil: “Anche quest’anno assistiamo con disapprovazione alla scelta del governo regionale di distribuire a pioggia i finanziamenti della ex tabella H penalizzando le associazioni impegnate nella promozione della cultura della legalità e dell’antimafia, dalle attività pubblicamente note, a beneficio di tante altre realtà associative che non hanno subito tagli della stessa entità rispetto alle attività e iniziative svolte”. Lo dichiara il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo, intervenendo a sostegno della protesta del centro Pio la Torre e di altre associazioni impegnate nel campo dell’educazione alla legalità escluse.
“Pur consapevoli del fatto che il budget della tabella H sia ridotto – aggiunge Campo – ancora una volta non si riscontra la necessaria chiarezza e trasparenza nei criteri di accesso alla graduatoria e di erogazione dei contributi. Pensiamo che in una terra come la Sicilia, e in una realtà come quella palermitana, la tutela delle associazioni impegnate sul fronte dell’antimafia, che svolgono attività pubblicamente riconosciute, come quelle con la partecipazione del mondo della scuola, dovrebbe essere una priorità per tutti, a partire dal governo di questa Regione”.
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