Un tesoretto da 320 milioni di euro per fronteggiare alluvioni e frane in Sicilia, rimasto a marcire nei cassetti della Regione. È la denuncia che parte dal Giornale di Sicilia di oggi che dedica un articolo con richiamo in prima pagina. Soldi che sarebbero una boccata d’ossigeno proprio nei giorni in cui il ciclone ‘Apollo‘ tiene in ansia la Sicilia sud orientale. E devasta strade e campagne, con danni per milioni di euro.

I ritardi nella prevenzione dissesto idrogeologico

Un gruzzoletto messo a disposizione dallo Stato, tenuto in stand-by nei cassetti della Regione, che attendeva dai Comuni i progetti per lo stanziamento dei fondi.

Invece, proprio mentre Nello Musumeci rivendica di aver speso la cifra record di 475 milioni per lavori e gare relative al dissesto idrogeologico nell’Isola, negli uffici guidati dall’ex assessore all’Ambiente Maurizio Croce si scopre che questi 475 milioni rappresentano solo il 60% del budget totale a disposizione, che è di 795 milioni di euro. Da qui, per differenza, si scopre che “in 7 anni per i restanti 320 milioni non è arrivato neppure un progetto, o almeno neppure uno definitivo”, scrive il Gds.

Mancano i tecnici

Colpa della lentezza della macchina burocratica, ma soprattutto della carenza di tecnici nei Comuni. “I soldi ci sono, ma nei Comuni non c’è nessuno che fa i progetti”, titola il quotidiano di via Lincoln. “Ci sono aree della Sicilia in cui si è investito poco o nulla sul fronte del contrasto alle frane e della prevenzione delle alluvioni. I 152 progetti in corso di realizzazione istruiti dal commissario riguardano per lo più il Messinese (sono 77), la provincia di Palermo e in parte quella di Catania. Altrove solo sporadici interventi, quasi nessuno nel Siracusano e Ragusano dove attualmente è più minaccioso Apollo”.

Caso eclatante a Scordia

Un caso simbolo dei ritardi nella prevenzione su frane e alluvioni si nota a Scordia, proprio il Comune che ha registrato 3 vittime dei giorni scorsi. Qui si è arrivati solo alla firma dei contratti nei progetti di prevenzione, ma “neppure una pietra è stata posata per un appalto da 4 milioni e 330 mila euro”.

L’Anci: nei nostri uffici mancano almeno 15mila funzionari, e di questi 4mila sono esperti dei settori tecnici.

Sciacalli?

E dire che pochi giorni fa il deputato Cinquestelle Paolo Ficara aveva denunciato ritardi nella spesa sul dissesto idrogeologico e Nello Musumeci lo aveva bollato come sciacallo: “Siamo orgogliosi di tanto lavoro. Gli sciacalli, singoli o associati, se ne facciano una ragione” replicava il presidente della Regione.

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