“Un uomo sempre più solo al comando che per togliersi dall’imbarazzo di assegnare un posto in giunta al Pd, ai Centristi per l’Europa, a Ncd e ai partitini della sinistra che sostengono il suo progetto civico mascherato, ha designato quattro assessori tecnici”. Lo dice il candidato sindaco del M5S Ugo Forello la scelta dei primi quattro componenti della squadra di governo dell’uscente Leoluca Orlando in caso di un’eventuale rielezione alla carica di sindaco per la quinta volta a Palermo, dove si vota l’11 giugno per le amministrative.  Leolnato, in caso di rielezione, come assessori Antonino Gentile, ex Direttore dell’Agenzia delle Entrate; Giuseppe Mattina, Responsabile Social Policy della Federazione Italiana organismi per le Persone senza dimora; Gaspare Nicotri, ex Segretario generale del Comune di Palermo e Iolanda Riolo, imprenditrice.

“Anche questa volta la scelta di comporre una squadra di assessori, che non sia espressione di un vero percorso politico – aggiunge – è sinonimo di una inutile ed autoreferenziale prova di forza; esprime la (triste) visione di un padre padrone che non ha avuto la capacità in quarant’anni di azione politica svolta a Palermo di creare un sano ricambio della classe dirigente. Non avere confermato nessuno degli assessori uscenti è un’esplicita dichiarazione di fallimento dell’amministrazione Orlando”.

Per Forello “la gente è stanca di queste ‘fiction’ e delle foglie di fico che usano gli esponenti del vecchio sistema dei partiti per nascondersi nel tentativo di restare attaccati alle poltrone che occupano da decenni. Non hanno capito che i palermitani vogliono risposte concrete ai problemi ma soprattutto opportunità di lavoro per i loro figli costretti ad andar via perché qui non hanno chance; hanno bisogno di speranza e di futuro, il futuro che ci vogliono togliere.

Poi riferendosi a Giuseppe Todaro assessore designato da Fabrizio Ferrandelli, il candidato del M5s replica: “Caro Giuseppe anch’io ti voglio bene, proprio per questo sono dispiaciuto per la tua scelta di far parte della squadra di governo di un indagato per voto scambio politico mafioso per vicende relative alle amministrative di 5 anni fa quando tentava la corsa a primo cittadino con il Pd&company, e oggi è il candidato di Cuffaro, Micciché e Romano”.

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