Per 16 anni è stato un deputato azzurro, un fedelissimo, un forzista della prima ora. Adesso per Francesco Scoma si apre una nuova strada che si chiama Matteo Renzi. E per annunciare la seconda grande diaspora di Forza Italia Scoma sceglie il giornale ‘avversario’ politico di sempre, ‘La Repubblica’ segno che qualcosa è cambiato o almeno sta cambiando tanto nella politica quanto nell’editoria.
Scoma lascia dopo l’ennesimo mancato rimpasto nella giunta Musumeci ma non lega le due cose in maniera diretta. Parla, piuttosto, di una gestione di Gianfranco Miccichè che non condivide più nonostante proprio con Gianfranco Miccichè abbia ‘diviso il sono’ politicamente per anni.
“Ringrazierò sempre Berlusconi, un grande uomo al quale addebito una sola colpa: di essersi innamorato certe volte di persone sbagliate” dice Scoma sempre a Repubblica che lo definisce ‘mister ventimila voti, da sempre nel partito di Silvio Berlusconi, una delle calamite del consenso azzurro che ai tempi d’oro rivaleggiava con Francesco Cascio”.
E la strada è segnata e porta verso Italia Viva il partito di Matteo Renzi. “Una decisione ‘sofferta’, come spiega lui – scrive sempre Repubblica – presa dopo mesi di tensione e scontri con il coordinatore degli azzurri in Sicilia Gianfranco Micciché”.
Tanto dipende dal fatto che ancora una volta non sono arrivate risposte per i deputati che si aspettavano spazio in giunta a iniziare da Tony Scilla. Le pressioni dentro gli azzurri sono ormai insostenibili al di fuori del gruppo Parlamentare e questa ne è solo l’ennesimo riprova. D’altronde il rimpasto non si è fatto anche per questo ma lo stratagemma del ‘niente per nessuno’ per evitare malcontento non sembra aver funzionato.
Si tratta della seconda diaspora di questa era di Forza Italia in Sicilia. La prima, durante la scelta dei candidati per le europee, ha riguardato il sindaco di Catania Salvo Pogliese ed una serie di fedelissimi volati verso Fratelli d’Italia in polemica proprio con Miccichè. Per strada si sono persi anche un paio di deputati andati a finire nella Lega successivamente da Nino Minardo a Orazio Ragusa.
Miccichè ha un problema interno che non si può più nascondere o ignorare dalle conseguenze imprevedibili ma anche l’approdo di Scoma nel partito di Renzi è qualcosa ancora tutto da capire negli equilibri di Italia Viva e nel suo peso specifico
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