Sulle violazioni al piano di sicurezza in occasione del concerto di Geolier a Palermo “è già stata avviata una fase istruttoria volta alla individuazione di diverse violazioni concernenti le prescrizioni allegate alla licenza di Pubblica Sicurezza rilasciata dal Questore”.

Lo scrive la Questura di Palermo in una nota ufficiale dopo due giorni di polemiche che hanno seguito la ‘fuga’ del cantante dal palco e dalla città dovuta al lancio di oggetti e all’invasione del medesimo palco mentre il pubblico urlava vergogna contro i facinorosi.

La nota della Questura che sembra preludere a sanzioni

“Tali violazioni, se riscontrate, condurranno a provvedimenti sanzionatori di natura amministrativa ed eventualmente penale. Allo scopo di riscontrare le citate violazioni e per attualizzare e contestualizzare le prescrizioni che il Questore della provincia di Palermo adotterà in occasione di futuri eventi, è stato effettuato dai membri di Questura, Vigili del Fuoco ed Asp, un sopralluogo ai Cantieri Culturali della Zisa. Nel caso in cui si riscontrassero ulteriori violazioni, il Questore si riserva la facoltà di revocare le licenze“.

Saranno identificati i disturbatori

Ulteriori misure sanzionatorie saranno adottate nei confronti di chi, salendo sul palco, ha provocato l’interruzione dello spettacolo ed alla cui identificazione sta lavorando personale del Commissariato di P.S. “Zisa-Borgo Nuovo”.

Codacons, “rimborsare i biglietti”

Gli organizzatori rimborsino i biglietti del concerto di Geolier che non si è svolto a Palermo. Questo è sintesi il monito espresso dal Codacons che, a proposito di quanto accaduto sul palco dei Cantieri Culturali della Zisa nella giornata di giovedì 20 luglio, ha lanciato un chiaro messaggio agli organizzatori del Green Pop Festival, ovvero Puntoeacapo e Shake it, in collaborazione con GoMad concerti. Ovvero, quello di restituire i soldi a chi ha comprato un tagliando per assistere allo spettacolo, poi di fatto interrotto sul nascere, del noto rapper campano. Richieste sulle quali, al momento, non si registrano prese di posizione ufficiali.

Il rimborso dei biglietti

L’associazione dei consumatori parte dall’analisi di quanto accaduto, sottolineando “la carenza di un adeguato servizio d’ordine e di sicurezza che ha messo a rischio l’incolumità degli artisti e, visto il lancio di bottiglie e altri oggetti dagli spalti al palco e viceversa, dei tanti spettatori in larga parte di giovane età”. Una situazione che si poteva e doveva evitare per il Codacons, che chiede senza mezzi termini che “gli organizzatori dell’evento dovranno assumersi ogni responsabilità, a cominciare dal rimborso del biglietto“. Diritto che l’associazione associa ad una sentenza della Corte di Cassazione del 2019, secondo la quale “in caso di cancellazione e d’interruzione dello spettacolo è possibile richiedere la restituzione integrale del prezzo del biglietto anche se vi sia stata parziale esecuzione dell’opera artistica”.

La questione sicurezza

“Occorre comunque scongiurare – continua il Codacons – rischi per la sicurezza e l’ordine pubblico in vista dei prossimi eventi che si terranno nello stesso posto e in relazione a quanto ripreso nei vari video diffusi in rete, non è esclusa la presentazione di un esposto per la verifica del rispetto delle norme di sicurezza e di eventuali condotte omissive. Le numerose lamentele sulla gestione del servizio d’ordine – conclude il Codacons – impongono accertamenti sull’adozione delle misure volte ad assicurare allo svolgimento di pubbliche manifestazioni la massima cornice di sicurezza, sia in termini di security che di safety, trattandosi di garanzie fondamentali nella gestione dei grandi eventi, in assenza delle quali nessuno spettacolo pubblico dovrebbe svolgersi”.

La nota della Comunità Cantieri Culturali alla Zisa

Un’organizzazione di cui non fa parte di certo la Comunità Cantieri Culturali della Zisa. L’insieme di associazioni che compongono il comitato hanno appunto ribadito in una nota che il CCCZ  “non è tra gli organizzatori dei concerti che si svolgono al parcheggio e non è quindi responsabile di quanto accaduto ieri sera durante il concerto di Geolier. È bastato il primo dei concerti del Green Pop Festival previsti nell’Area Parcheggio dei Cantieri Culturali alla Zisa per gettare alle ortiche anni e anni di costruzione di un’identità culturale, accogliente, multidisciplinare e attenta alle esigenze della comunità, che tutta Italia ci invidia per l’enorme ricchezza di opportunità che esprime”.

“Da settimane – sottolineano le associazioni – i concessionari degli spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa chiedono un confronto con l’Amministrazione Comunale proprio sul tema dei mega concerti previsti nella zona del parcheggio, già noti prima che il bando pubblico lo mettesse a disposizione, senza alcuna risposta ufficiale. Stamattina – prosegue la nota – ci ritroviamo a rispondere alle legittime lamentele di centinaia di cittadini delusi e amareggiati (per usare un eufemismo) i quali, gettando discredito verso un generico Cantieri Culturali alla Zisa, stanno creando un danno di immagine enorme verso le decine di organizzazioni e centinaia di persone che quotidianamente ci operano e hanno contribuito massicciamente a realizzare l’immagine nazionale e internazionale di cui gode l’area”.

Fatto per il quale la Comunità Cantieri Culturali chiede un incontro urgente al Comune di Palermo. “Chiediamo al sindaco Roberto Lagalla e a tutta la Giunta Comunale, in particolare modo all’assessore Giampiero Cannella e all’assessore Maurizio Carta, la convocazione urgente di un tavolo strategico sui Cantieri Culturali per costruire una visione condivisa dell’area“.

Articoli correlati