Come largamente preventivato, nulla di fatto anche in casa Gesap. L’Assemblea dei Soci, convocata per questa mattina con all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche amministrative, è andata deserta per mancanza del numero legale. Tramonta, quindi, la possibilità di dare una nuova governance alla società entro il 31 dicembre, così come auspicato dal sindaco Roberto Lagalla ad inizio mese. Si complica quindi la strada per il rinnovo delle Partecipate, la quale dipende da un accordo complessivo da raggiungere fra le varie anime del centrodestra. Patto sul quale, ancora, non c’è intesa.

Il futuro di Gesap e il destino di GH

Come risaputo, l’Assemblea di Gesap si compone di cinque elementi, di cui due di competenza del Comune di Palermo, due della Città Metropolitana e uno della Camera di Commercio, attualmente rappresentata da Alessandro Albanese. Se per quest’ultimo non ci dovrebbero essere questioni di sorta, rimane chiaramente aperta la partita sulle nomine che spettano al sindaco Roberto Lagalla. Quattro per la precisione e sulle quali la partita è ancora aperta. Motivo per il quale la riunione odierna si è tramutata in una fumata nera, così come quella del 23 dicembre.

Società Partecipata, Gesap, sul cui futuro pende una possibile privatizzazione dell’aeroporto di Palermo, con l’ulteriore costituzione di un hub unico per l’Isola. Fatti ribaditi anche nella conferenza stampa del 29 dicembre convocata dal presidente della Regione Renato Schifani. L’ex presidente del Senato, così come il sindaco Roberto Lagalla, rimane fermo sulla sua posizione. Pur tuttavia, le nomine vanno fatte e sulle stesse si dovrà trovare una quadra.

Cascio fra i papabili, anche se con un “ma”

Secondo gli ultimi rumors, fra i favoriti alla presidenza ci sarebbe il nome di Francesco Cascio. Già nei giorni scorsi, avevamo parlato di un nome vicino alla corrente regionale di Forza Italia, molto gradito anche al governatore.

C’è però un “ma”. Lo Statuto di Gesap impone regole precise su chi debba ricoprire ruoli apicali all’interno della Partecipate, con il possesso di titoli di studio tecnici. La laurea in Medicina dell’ex presidente dell’Ars potrebbe costituire un deterrente in tal senso. Ma, in quest’ultimo caso, rimane comunque aperta l’ipotesi di un incarico in GH, società controllata che si occupa della gestione dello scalo palermitano. Tornando alla questione degli amministratori, fra i favoriti per l’incarico si prospetta il nome di Giuseppe Todaro, consigliere di Confindustria e nome gradito all’ala di Edy Tamajo. Altro profilo interessante potrebbe essere quello dell’attuale presidente di Airgest (aeroporto di Trapani) Salvatore Ombra. Da non escludere però la pista che porta a Giuseppe Mistretta, ex amministratore delegato prorpio in Gesap in era Orlando.

I destini intrecciati di Amat e Amg

Fra i nomi papabili per un incarico a Gesap c’è anche quello di Michele Cimino, confermato ieri nel ruolo di presidente di Amat. Un incarico conferito ad interim fino all’approvazione del bilancio d’esercizio o, comunque, per un massimo di 90 giorni. Ad affiancarlo nel ruolo la consigliera d’amministrazione di lungo corso Alessandra Sinatra (in carica dal 2015) e l’altro consigliere Alfredo Palmieri, entrato nel ruolo a maggio 2022. I dirigenti torneranno quindi alle proprie mansioni, lasciate il 24 dicembre scorso nelle mani del Collegio Sindacale.

Logica vuole che, nel caso di un conferimento di un incarico a Gesap, Cimino si dimetta automaticamente dall’incarico in Amat. In quel caso, torna disponibile la pista che porta a Domenico Macchiarella, presidente uscente di Amg e confermato anch’esso ad interim. In un simile scenario, la presidenza della Partecipata potrebbe interessare a Fratelli d’Italia, con un nome che, con ogni probabilità, uscirà dall’ala facente capo ad Alessandro Aricò.

Rap: i dubbi sul futuro di Girolamo Caruso

Se le partite in casa Amat e Amg sembrano rinviate alla primavera, fatta salva l’ipotesi della chiusura dell’accordo nel centrodestra, notevoli dubbi permangono sul futuro di Rap, azienda Partecipata che si occupa della gestione della raccolta dei rifuti in città. Già nei giorni scorsi avevamo parlato dei rumors relativi ad un possibile avvicendamento nel ruolo di amministratore unico, attualmente occupato da Girolamo Caruso. La sedia scotta ma non solo per l’ex dirigente di Enel. L’incarico è oneroso da un punto di vista dell’impegno richiesto. Sull’impianto di Bellolampo si giocherà una partita importante, sia in termini di progresso tecnologico che nell’iter per risolvere le difficoltà relative ai ritardi della settima vasca di Bellolampo.

Qualcuno, all’interno del centrodestra, si è sbilanciato ponendo l’accento sul nome di Natale Tubiolo, presidente della SRR Palermo. Un nome sicuramente d’esperienza ma, al quale, viene contrapposta un’altra opzione, ovvero la permanenza di Girolamo Caruso non già nel ruolo di amministratore unico ma bensì in quello di presidente. Questo vorrebbe dire la costituzione di un CdA, con almeno due consiglieri. Scenario appoggiato dalla corrente di Italia Viva che, a quel punto, potrebbe avanzare il nome di Antonio Abbonato.

Strada sbarra in Amat, partita aperta in Reset e Sispi

Non ci dovrebbe essere particolari problemi in casa Amap. Alessandro De Martino, attuale presidente dell’azienda idrica palermitana, ha ricevuto l’incarico dall’Assemblea dei soci costituita da tutti i comuni rientranti nell’egida dell’azienda. Nonostante un tentativo condotto negli scorsi mesi da parte di Fratelli d’Italia quindi, non ci sono i margini per un avvicendamento. Questione diversa riguarda Reset e Sispi, da tempo senza una “testa pensante”. Aziende sulle quali il Collegio dei Revisori ha più volte richiamato l’attenzione del sindaco, chiedendo la nomina dei nuovi vertici. Da capire cosa deciderà di fare Roberto Lagalla anche se, in assenza di un accordo, sarà difficile ad assistere a delle nomine. Anche se i giochi d’artificio di fine anno potrebbero riservare sorprese.

Articoli correlati