Depositata all’Ars una nuova interrogazione sulla gestione della Foss, la Fondazione orchestra sinfonica siciliana. A firmare il nuovo atto parlamentare la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci per fare luce sulle presunte irregolarità segnalatele in merito alla gestione dell’ente regionale. “Purtroppo – dice Schillaci – continuano a pervenirci segnalazioni di presunte irregolarità nella gestione di questa Fondazione, della quale mi occupo praticamente da quando ho messo piede all’Ars. Le irregolarità denunciate sono numerose e vanno dagli affidi senza gara di servizi, come quello di pulizia, agli incarichi temporanei conferiti in sostituzione di soggetti a seguito di dichiarazione di inidoneità di questi”.
Le altre irregolarità segnalate
Sempre secondo la parlamentare ci sarebbero poi altre irregolarità segnalate: la mancata approvazione di una pianta organica anche per gli orchestrali, i passaggi di livello di personale decretati dal commissario a seguito di ricorsi senza aspettare il pronunciamento del giudice, con la risibile motivazione che tanto l’ente avrebbe comunque perso il giudizio.
Vari aspetti poco trasparenti
L’atto parlamentare è indirizzato al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore del Turismo, spettacolo e sport Manlio Messina, cui la deputata chiede lumi anche in merito ad una ispezione richiesta dalla quinta commissione su vari aspetti poco trasparenti. “Delle risultanze di questa ispezione – dice la deputata – nulla è stato riferito né alla sottoscritta che aveva sollevato la questione, né alla commissione. Ricordiamo che la Foss, sebbene venga gestita in maniera privatistica, gode di contributi pubblici non solo dalla Regione, ma anche dal ministero. Andrebbe gestita come una casa di vetro e non in maniera opaca e poco trasparente”.
Ispezione durata due mesi
È terminata dopo 2 mesi l’ispezione alla Foss sulle presunte irregolarità nella gestione dal 2016 al 2020. Secondo la relazione, l’attuale commissario straordinario, sarebbe estraneo alle irregolarità rilevate dal nucleo ispettivo e alle conseguenti responsabilità erariali. I fatti contestati, infatti, sarebbero riconducibili a un periodo precedente al suo insediamento. La Fondazione, pur non avendo avuto accesso ai relativi atti conclusivi, aveva appreso dagli organi d’informazione che le attività ispettive si erano concluse con la constatazione d’irregolarità che avevano portato alla trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti da parte degli ispettori. Nella seduta della V Commissione dell’ARS del 15 marzo scorso, inoltre, erano state ricondotte le responsabilità gestionali delle predette irregolarità in capo all’attuale Commissario Straordinario, chiedendone l’immediata rimozione.
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