Dopo la proclamazione degli eletti in Consiglio Comunale, oggi potrebbe esserci il passaggio decisivo per la composizione della Giunta di Roberto Lagalla. Il sindaco riunirà in mattinata i ranghi del centrodestra in un nuovo vertice di maggioranza. Ciò per superare gli ostacoli che hanno frenato nel weekend l’annuncio della squadra di assessori. Lista di nomi che sembrava chiusa, con le forze in Consiglio Comunale che avevano trovato la quadra. Poi però sono arrivate le proteste dei partiti esclusi, con Totò Lentini, Saverio Romano e i componenti dell’UdC che hanno reclamato un posto nell’Esecutivo.

Il vertice del centrodestra

Undici caselle da riempire e difficili da incastrare per l’ex Rettore, costretto a mediare fra le richieste dell’ampia coalizione che lo ha eletto. Il tutto in un contesto di forte mobilità, visto il lavoro politico in corso d’opera in vista delle prossime elezioni regionali d’autunno. Il tempo stringe e il sindaco ha fretta di chiudere. Tanto da avere dato un nuovo ultimatum: bisogna stilare la lista degli assessori entro metà settimana. Il vertice odierno riveste quindi un’importanza capitale. Qualora continuasse a regnare il caos, l’ex Rettore potrebbe anche decidere in proprio.

Nuova DC: “Nessuna tensione dentro al partito”

Nervi tesi in diverse compagini politiche, a cominciare dalla Nuova Dc di Totò Cuffaro. Nella giornata di ieri, i vice commissari regionali della DC Nuova, Pippo Enea e Giuseppe Alessi e il commissario cittadino Giorgio Cipolla hanno rilasciato una breve dichiarazione in merito alla questione Giunta. Ciò per replicare a chi ha parlato di incertezze nella compagine democristiana.

“Nessuna tensione dentro la DC sul nome del possibile assessore, trapelato come scelta del sindaco. La DC, unico partito ad averlo fatto, aveva consegnato a Lagalla una lista di 15 persone composta da tecnici e da dirigenti che rappresentano lo schieramento. Nessuno dentro la DC ha eccepito sul metodo. Il sindaco nella sua autonomia e nelle sue valutazioni ne sceglierà uno. Se qualcuno pensa di inventarsi fratture e polemiche che non ci sono, lo fa in mala fede e vorrebbe introdurre elementi di zizzania che dentro il nostro partito trovano terreno sterile”. Parole che arrivano alla luce di quanto avvenuto nel weekend appena trascorso, con rumors che parlavano di un avvicendamento di ben tre personalità per il futuro assessorato (Nuccia Albano, Pippo Enea e Giuliano Forzinetti).

La lotta interna in Alleanza per Palermo

Tensioni evidenti invece in Alleanza per Palermo, compagine di Totò Lentini che, nella scorsa tornata elettorale, ha fallito il raggiungimento del quorum per potere eleggere consiglieri a Sala delle Lapidi. Una percentuale che, secondo gli accordi pre-elettorali, avrebbe comunque garantito al deputato regionale la possibilità di potere esprimere una preferenza in Giunta. Ma una tempesta ha travolto quest’accordo, con i partiti di maggioranza che hanno preferito optare per una composizione che favorisse gli eletti. Fatto che ha lasciato scontenti gli “esclusi”, che hanno più volte minacciato proteste in vista delle prossime elezioni regionali.

Oltre che dagli alleati però, Totò Lentini sarà costretto a guardarsi dalle polemiche interne al suo movimento. Come emerso da un incontro fra i candidati della lista promosso da Massimiliano Fiore, il più votato della compagine civica. Contesto nel quale gli esponenti di Alleanza per Palermo hanno invitato Totò Lentini a pensare al bene delle coalizione. “La sconfitta elettorale che ha portato a non far sedere in consiglio comunale nessuno dei candidati della lista Alleanza per Palermo” poteva essere evitata. Ciò qualora ci fosse stata una maggiore e migliore organizzazione, maggiore coesione politica, un interesse meno personalistico, una minore rivalità e sicuramente, una maggiore trasparenza nei rapporti fra i candidati”.

Nel corso della riunione, gli intervenuti hanno deciso all’unanimità di allontanarsi dal progetto politico di Totó Lentini e della presidente della lista civica Paola D’Arpa (data come possibile candidata ad un posto da assessore). Ciò “non condividendo, peraltro, le scelte personalistiche che Lentini ha anticipato di volere intraprendere, conosciute peraltro, da fonti giornalistiche, in merito al possibile soggetto da designare per la guida di un assessorato al Comune di Palermo. Resta ferma l’intenzione del gruppo che fa capo a Massimiliano Fiore di sostenere il sindaco Lagalla”.

Il nodo degli “esclusi”

In tal senso, il pericolo per il centrodestra si chiama Cateno De Luca. L’ex sindaco di Messina continua a raccogliere adesioni proprio fra gli esuli della coalizione (non ultimo il passaggio alla corte di Sicilia Vera dell’ex capogruppo della Lega a Palermo Igor Gelarda). Rimane quindi da sciogliere, come sopra evidenziato, il nodo degli “esclusi”. Davanti a Roberto Lagalla vi sono due strade distinte e separate: da un lato, la possibilità di continuare sulla linea intrapresa la scorsa settimana, proseguendo sulla lista degli assessori già stabilita; dall’altro, rivedere la composizione della Giunta, concedendo uno spazio a Noi con l’Italia, Alleanza per Palermo e all’UdC, sua compagine di riferimento.

Quest’ultima rappresenta una strada più irta d’ostacoli visto che, per uno che entra, qualcuno deve necessariamente uscire. In tal senso, i partiti chiamati a fare un sacrificio potrebbe essere quelli che avrebbero al momento più assessori, ovvero Forza Italia e Fratelli d’Italia. Tra i due guadi ci potrebbe però essere un’opzione intermedia, con qualche modifica al piano originale per poi servirsi dei posti di sottogoverno per completare l’opera.

I possibili sacrifici dei partiti capofila

In casa Meloni, sono tre al momento i profili scelti per ricoprire incarichi nella squadra di Governo nella futura Amministrazione guidata da Roberto Lagalla. Certa della sua posizione è Carolina Varchi. La parlamentare nazionale può contare sulla stima dei vertici del suo partito e dello stesso primo cittadino, che le affiderà con ogni probabilità alcune deleghe importanti. Fra queste quella al Bilancio, ambito su cui la Varchi sarà supportata da Salvatore Cincimino, professore di Economia Aziendale all’Università di Palermo e scelto come consulente dal Rettore. Poi c’è Dario Falzone, ex vicesindaco in era Cammarata e uomo di Giuseppe Milazzo e soprattutto di Raffaele Stancanelli, parlamentare di FdI dato come possibile candidato alla presidenza della Regione. A rischio quindi la posizione del coordinatore regionale Giampiero Cannella, il quale però è supportato dallo zoccolo duro del partito.

Discorso diverso in casa Forza Italia, dove Gianfranco Miccichè ed Edy Tamajo hanno trovato da tempo l’accordo sulla lista dei profili scelti. Posto che Giulio Tantillo dovrebbe essere avviato al ruolo di presidente del Consiglio Comunale e che Francesco Cascio viene dato sempre più vicino ad un ruolo dirigenziale all’interno dei ranghi di Gesap, le personalità scelte dalla compagine sono al momento tre: Aristide Tamajo, Rosi Pennino ed Andrea Mineo.

Quest’ultimo potrebbe essere l’indiziato di  una possibile esclusione dalla prossima Giunta, viste anche le resistenze opposte da Roberto Lagalla nelle scorse settimane. Da capire però se Forza Italia e Fratelli d’Italia sono pronti a rinunciare così a cuor leggero ad un posto in Giunta, visto anche l’equilibrio fra le varie correnti dei partiti in questione. Anche se l’assist servito da Gianfranco Miccichè allo stesso Lentini potrebbe far propendere verso un’apertura quantomeno dalla compagine forzista, chiaramente con un risvolto anche in chiave Regionali.

Rimane il piano originario

Qualora però Roberto Lagalla decidesse di proseguire sul percorso originario, i giochi sarebbe invece praticamente fatti. Già detto degli assessori indicati da Fratelli d’Italia e da Forza Italia, si punta su un profilo politico in casa Italia Viva, componente chiave della lista Lavoriamo per Palermo.  Il capofila regionale Davide Faraone, che aveva ricevuto pieno mandato da vertici cittadini del partito, ha accompagnato il sindaco Roberto Lagalla nell’ultimo vertice a Roma sul tema del bilancio e del piano di riequilibrio. Una comunione di intenti che ha permesso all’esponente renziano di dare un nome di riferimento per la futura Giunta, svincolandosi dalle manovre nazionali imposte da Matteo Renzi. Il prescelto per l’incarico è l’ex presidente del Consiglio Comunale Totò Orlando. Un nome di esperienza che fin dalle prime battute del nuovo corso firmato Roberto Lagalla è apparso coinvolto all’interno del progetto.

Sul fronte tecnico, si avvia verso la nomina il prorettore dell’Università di Palermo Maurizio Carta. Il professore universitario sarà designato nel ruolo di assessore all’Urbanistica, anche se potrebbe avocare a sè anche la delega alla Cultura. Personalità che ha partecipato già attivamente a diversi progetti con l’Amministrazione Comunale, dimostrando una certa sinergia con l’attuale sindaco. Altro campo che Roberto Lagalla terrà sotto controllo sarà quello al Bilancio. Anche in questo caso, Roberto Lagalla sceglie fra i ranghi dell’Università di Palermo. Non un affidamento diretto tramite assessorato, bensì l’apposizione di una consulenza affidata al professore Salvatore Cincimino, docente di Economia Aziendale e grande conoscitore di Bilancio e di Sport Management.

La Lega ha scelto

Confermati i rumors anche sul fronte Lega, dove si giocava l’altra partita aperta del centrodestra. Nei giorni scorsi infatti, il parlamentare nazionale Francesco Scoma aveva provato a portare avanti la linea che vedeva una richiesta di ben due assessorati da attribuire alla Lega. Ciò nonostante il risultato elettorale non proprio eccezionale conseguito nelle scorse amministrative, con il Carroccio di poco sopra la soglia del 5%. Ipotesi che però è tramontata. Ciò nell’ottica di favorire un accordo complessivo di coalizione. Anche qui probabile il ricorso a ruoli di sottogoverno. Manovra che dovrebbe accontentare tutte le anime del partito.

Una quadra che è stata trovata nonostante le polemiche registrate in casa Carroccio, scatenate dall’ex capogruppo a Sala delle Lapidi Igor Gelarda, che ha attaccato apertamente il segretario regionale Nino Minardo. Si cementa così la posizione di Sabrina Figuccia. La prima degli eletti di Prima l’Italia dovrebbe essere la prescelta per ricoprire il ruolo di assessore. Con riguardo alla delega, probabile una richiesta verso l’assessorato al Turismo, al quale verrà affiancata la delega allo Sport. Ruolo per il quale ci potrebbe essere una staffetta in corso d’opera con il consigliere comunale Alessandro Anello, giunto alla sua quarta consiliatura.

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