I Nastrini scendono in piazza e in centinaia si radunano in presidio all’Ars. Questa volta si danno appuntamento mercoledì all’Ars per sollecitare le istituzioni in merito alle richieste portate avanti da mesi.

I nastrini tornano in piazza

“Vogliamo – dicono – una migliore fruizione di servizi e una risposta occupazionale, in una città ormai sempre più svuotata e sempre più lasciata alla deriva. Vogliamo la creazione di settori di sviluppo economico sostenibile per tutti coloro che vivono una situazione di marginalità. Da decenni viviamo sulla nostra pelle le conseguenze di un sistema socio-economico-politico che non solo non si preoccupa delle fasce deboli ma che genera precarietà e impoverimento. La pandemia ha solo acuito lo stato di profonda povertà in cui da anni vivono moltissime famiglie palermitane”.

Una maggiore cura del territorio e un piano di sviluppo per la città

I nastrini chiedono interventi straordinari per uscire dalla crisi occupazionale, sblocco dei bandi di concorso, sicurezze e garanzie per attraversare e superare questo periodo di crisi. “Non possiamo più pensare il nostro futuro costruito sui sussidi, vogliamo avere garanzie occupazionali. Ad oggi non possiamo più permetterci di vivere alla giornata e dipendere solo ed esclusivamente da prestazioni socioassistenziali; abbiamo la necessità e il diritto di costruirci una vita e garantirla alle nostre famiglie. Se siamo arrivati a questo punto la colpa è dei governi che si sono succeduti che hanno ridotto la nostra terra in miseria e con un tasso di disoccupazione alle stelle rispetto alle altre città d’Italia”

Lotta sul territorio

“Chiediamo dunque, alle istituzioni, di prendersi carico delle proprie responsabilità. Gli anni passano e le condizioni delle classi indigenti peggiorano sempre di più. Tutte queste ragioni ci hanno portati a intraprendere la via della lotta sul territorio, attualmente unico strumento per creare un cambiamento e per ricordare alle istituzioni che abbiamo consapevolezza e volontà di portare avanti le nostre rivendicazioni. Creiamo comunità e andiamo avanti così, passo dopo passo raggiungeremo i nostri obiettivi, insieme e uniti” concludono i Nastrini.