“Il fenomeno dei migranti sta scompaginando equilibri culturali e politici su questioni etiche importanti di integrazione e accoglienza, generando spavento e intolleranza. I medici, in un cambiamento culturale così profondo che investe anche e soprattutto Sicilia, da sempre terra d’accoglienza, possono giocare un ruolo rilevante per favorire la giusta accoglienza ed integrazione, mettendo in campo deontologia e competenze. Perché la politica migratoria non può essere frutto di sondaggi fatti di reazioni di pancia”. Lo ha detto Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, rilanciando la nota diffusa dall’Omceo di Torino, che ricorda a tutti le regole della professione medica richiamate dal codice deontologico e che sono alla base del giuramento professionale e sancite dalla Carta europea di etica medica: “il medico difende la salute fisica e psichica dell’uomo, dà sollievo alle sofferenze nel rispetto della vita e della dignità della persona, senza alcun tipo di discriminazione, di qualunque natura essa sia, in tempo di pace come in tempo di guerra”.
L’Ordine dei medici di Palermo rilancia l’appello ai medici siciliani, alla politica e a tutti coloro che hanno sempre avuto a cuore i principi di cura e accoglienza contro ogni forma di esclusione.
“Oggi più che mai – ha proseguito Amato – occorre che l’istituzione ordinistica si impegni affinché la Sicilia, come il resto del Paese e d’Europa, continui ad essere la ‘casa’ della comprensione e della solidarietà, e che ogni medico sia interprete di una cultura che rispetti le differenze”.
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