Sui numerosi episodi di finte vaccinazioni al covid19 alla Fiera del Mediterraneo, emerse dall’indagine della digos, ci saranno degli apprendimenti. Tutti coloro i quali credevano di aver avuto iniettato il vaccino saranno richiamati uno ad uno e verificato ilo loro stato immunologico. Lo ha annunciato il commissario covid di Palermo Renato Costa dopo gli ulteriori sviluppi di questa vicenda. L’infermiera finita sotto accusa, contraria ideologicamente ai vaccini, avrebbe simulato somministrazioni a decine di persone ignare di essere ora senza copertura.

L’amarezza

“Purtroppo i nuovi sviluppi delle indagini – dice Costa – rendono questa vicenda ancora più odiosa e amara. Pensavamo fosse solo una bieca storia di soldi e interessi personali, invece dall’inchiesta emerge che questa infermiera dell’ospedale Civico, che svolgeva occasionalmente turni vaccinali alla Fiera del Mediterraneo, non credeva nella scienza e ha messo le sue idee antiscientifiche davanti al suo lavoro e alla sua missione di protezione”.

Il prezzo del tradimento

“Il prezzo di questo tradimento – aggiunge Costa – lo hanno pagato tutti quei cittadini che credevano di essere vaccinati e, nostro malgrado, lo paghiamo noi che, come hub, eravamo convinti di aver reso loro un servizio. Sarà nostra cura ritirare tutte le loro pratiche, contattarli uno a uno, verificare il loro stato immunologico, in collaborazione con il laboratorio Cqrc, diretto dalla professoressa Francesca Di Gaudio, e vaccinarli. Ringraziamo la Digos, alla quale abbiamo fornito fin dall’inizio tutto il supporto possibile, per aver fatto luce su questa sgradevole vicenda, in modo tale da spezzare una catena di ignobili raggiri che i cittadini non meritavano e di certo nemmeno noi e la causa che stiamo servendo”.

Le nuove accuse

L’infermiera Giorgia Camarda, 58 anni, che era in servizio all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo, già a gennaio era finita ai domiciliari perché avrebbe fatto finta di iniettare le dosi di vaccino, mentre invece svuotava la siringa dentro una garza. Si pensava che queste operazioni lo avesse fatte solo ad alcuni pazienti no vax con i quali aveva concordato la finta iniezione in cambio di denaro. Invece gli agenti della Digos della questura di Palermo hanno eseguito una nuova misura cautelare di arresti domiciliari emessa dal Gip. La donna si sarebbe resa responsabile di 47 episodi di falso ideologico e peculato. Questa volta, però, i pazienti sarebbero stati ignari. La Camarda, infatti, avrebbe agito non per soldi, ma perché fermamente contraria ai vaccini.

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