Un tavolo di confronto e collaborazione tra il mondo delle RSA e la Regione siciliana, sulla grande questione dell’assistenza socio sanitaria e assistenziale nell’Isola.

L’appello del comparto sociosanitario di Confindustria Sicilia

Il Comparto sociosanitario di Confindustria Sicilia lancia un appello accorato alla Regione e manifesta la propria assoluta disponibilità alla collaborazione su alcuni punti importanti, come la riorganizzazione dell’attività delle RSA sul territorio siciliano per garantire un collegamento a rete con gli altri servizi sanitari territoriali, l’aggiornamento degli standard di personale e all’adeguamento la tariffa giornaliera riconosciuta dalla Regione.

Sburocratizzazione delle procedure

Infine, una sburocratizzazione e un alleggerimento di tutte le procedure di ingresso e accettazione dei pazienti e degli assistiti, l’attuale prassi amministrativa è estremamente complessa e gravosa per le strutture e per i pazienti.

“Grave crisi per il settore”, chiesto un tavolo tecnico

Su questi punti fondamentali le RSA di Confindustria chiedono un incontro e un dialogo nella speranza di poter raggiungere un obiettivo comune. “Tutto il settore – fa notare il presidente del comparto Francesco Ruggeri – è in grave crisi, per evitare ripercussioni sui livelli occupazionali è fondamentale affrontare questi problemi. Siamo certi che l’assessore anche stavolta dimostrerà la sua sensibilità nei confronti delle nostre istanze e accoglierà la richiesta di incontro e di composizione di un tavolo tecnico per risolvere questi punti critici”.

I problemi durante l’emergenza Covid

Da tempo le Rsa di Confidustria Sicilia chiedono alla Regione di intervenire per salvaguardare il comparto.
Lo avevano fatto anche nel maggio dello scorso anno.
Sono state tra i luoghi più colpiti dalla pandemia da Covid19. E ancora il calvario delle Rsa, residenze sanitarie assistenziali, e più in generale delle strutture socio-sanitarie siciliane non è finito.
È per questo che Confindustria Sicilia aveva chiesto un incontro immediato alla Regione per trovare una soluzione non più rinviabile al fine di poter continuare a garantire la cura dei pazienti più fragili e degli ospiti presenti nelle strutture.

Carenza cronica di medici e infermieri

In una nota, le Rsa di Confindustria Sicilia avevano spiegato: “Ai rilevanti problemi finanziari legati alle restrizioni imposte dalle misure di prevenzione dei contagi, si aggiunge infatti una carenza ormai tanto cronica quanto drammatica di medici e infermieri. I provvedimenti del governo nazionale varati durante l’emergenza hanno dato la possibilità alle Asl di assumere infermieri e personale socio-sanitario portando di fatto a una migrazione degli operatori dalle Rsa, pubbliche e convenzionate, verso il servizio sanitario nazionale, con la conseguenza di lasciare scoperte le imprese del comparto, mettendo in ginocchio molti territori”.

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