Questa mattina, lunedì 27 marzo, sit in dei dipendenti delle Ipab siciliane senza stipendi addirittura da anni davanti all’assessorato regionale alla Famiglia. L’iniziativa della Fp Cgil siciliana che ha voluto organizzare questo presidio a Palermo in via Trinacria. Un modo per rilanciare all’attenzione del governo regionale un’eterna vertenza che colpisce questa lavoratori. Costretti a dover aspettare mesi e mesi per avere le spettanze per ragioni di tipo burocratico.
In 200 coinvolti in questa vertenza
Tecnicamente si è trattato di un “raduno” dei dipendenti degli istituti di assistenza e beneficienza che sono di diretta competenza della Regione. Coinvolte circa 200 persone di 35 Ipab in attesa da anni degli stipendi mai erogati. Da evidenziare che essendo dipendenti pubblici non hanno avuto nemmeno gli ammortizzatori sociali. Attendono non solo le spettanze ma anche un’auspicata ricollocazione.
La riforma rimasta lettera morta
“Nel settembre 2021, come organizzazioni sindacali, – si legge in una nota della Fp Cgil – abbiamo firmato un protocollo con gli assessorati alla Famiglia e alla Salute. Si prevedevano percorsi di riqualificazione e un successivo inserimento nelle strutture sanitarie pubbliche. Ad oggi solo alcuni corsi si sono svolti al Cefpas di Caltanissetta, qualificando gli Osa in Oss. Ma nulla è stato fatto per gli amministrativi e i generici. Inoltre, non c’è stata alcuna ricollocazione nelle Asp. Esiste un disegno di legge di riforma delle Ipab in Asap ma è tutto fermo”.
La sentenza della Corte costituzionale
C’è stata una recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il passaggio automatico del personale delle Ipab estinte ai Comuni. Ecco perché a suo tempo l’allora governo regionale Musumeci aveva messo in campo alcune iniziative per iniettare liquidità a questa strutture. In un triennio tra il 2019 e il 2021 furono destinati circa 10 milioni di euro per il pagamento del personale Ipab per la salvaguardia di queste professionalità.
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