In una regione in cui la disoccupazione giovanile supera il 40% ( media italiana 26%), in cui meno della metà della popolazione in età da lavoro è occupata (42,6% a fronte del 60,1% nazionale) e in cui il precariato è la regola “le politiche attive del lavoro messe in campo dal governo regionale segnano il passo, in perfetta linea con le gestioni precedenti, rivelando un approccio fallimentare al problema occupazione in Sicilia. E’ una gestione che dimostra quanto il governo regionale sia distante dal mondo del lavoro”.
Lo sostengono il segretario generale della Cgil regionale Alfio Mannino e Francesco Lucchesi, segretario confederale con delega al mercato del lavoro, che segnalano “ la necessità di un cambio di rotta per invertire un trend scoraggiante che non lascia intravedere prospettive positive”.
L’attacco: “Mancano strumenti adeguati”
“Mancano adeguati investimenti -sottolineano Mannino e Lucchesi -su settori strategici come l’agricoltura e il turismo, mancano politiche scolastiche per contrastare la carenza di competenze, non ci sono politiche per la formazione, per l’occupazione dei soggetti fragili, per il lavoro delle donne”. Inoltre , aggiungono “registriamo il fallimento del concorso per potenziare i centri dell’impiego, che sono allo sfascio e che potevano vedere anche l’utilizzo degli ex navigator, con centinaia di vincitori che non hanno ancora preso servizio, mettendo a rischio la realizzazione del programma Gol, che nel solo 2022 prevedeva fossero spesi 96 milioni”.
L’accusa al governo regionale
Mannino e Lucchesi contestano al governo regionale anche”la mancata convocazione dell’osservatorio regionale sul mercato del lavoro istituito nel 1987 che dovrebbe provvedere allo sviluppo del sistema informativo e all’interpretazione del dati dome supporto alle politiche attive”.
E sottolineano “il fallimento del programma Garanzia giovani, che i governi regionali che si sono susseguiti non hanno saputo gestire con grande spreco di risorse e nessuna inversione di tendenza per l’occupazione giovanile”. “E’ tempo che il governo regionale ci dia risposte su questi argomenti in un apposito confronto– conclude la nota della Cgil- e segnali diversi per disegnare nuove prospettive per l’occupazione nella nostra regione, altrimenti avvieremo una fase di mobilitazione”.
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